L’ennesima cassanata, verrebbe da dire. Il talento di Bari Vecchia, infatti, non è nuovo a certi atteggiamenti, sia dentro che fuori dal campo: frutto di un genio sregolato che non è mai riuscito a contenere le proprie esuberanze, né una volta giunto al grande calcio, come nei periodi vissuti presso le squadre milanesi o anche il Real Madrid così come nella Roma, né nei club un po’ meno ambiziosi e nei quali ha avuto la possibilità di esprimersi al meglio da un punto di vista squisitamente tecnico. Antonio Cassano è così: o si ama, o si odia, direbbero alcuni.
Certo, molti giustamente denunceranno che, a quasi 34 anni (li compirà a luglio), uno si farebbe un po’ più furbo, evitando di creare situazioni così sconvenienti. Specialmente quando si è già alla seconda possibilità: non va scordato, infatti, che Cassano venne già a una volta allontanato dalla Sampdoria, alla fine del 2010, quando entrò in grande contrasto con l’allora presidente Riccardo Garrone, che per tutta risposta lo impacchettò e lo spedì in Lombardia, sponda Milan.
Tuttavia, l’ennesima cassanata potrebbe costare troppo, stavolta, all’attaccante pugliese. Che, stando a quanto si legge da un telegramma firmato dalla stessa Sampdoria e che in queste ore sta rapidamente circolando sul web, al termine del disastroso derby col Genoa perso per 3-0, all’interno degli spogliatoi avrebbe espresso una serie di espressioni estremamente ingiuriose e lesive nei confronti della società. Società che, nello stesso telegramma, intimava al giocatore l’immediata risoluzione del contratto, salvo poi perdonarlo in un secondo momento.
Tuttavia, la storia pare ormai scritta, e prevede, alla fine della stagione (cui manca solo una partita) l’addio di Cassano, l’ennesimo con pesanti polemiche nella sua discontinua carriera. E, forse, anche l’ultimo: a 34 anni, l’impressione è che nessuno possa essere più disposto a dare ulteriori chance ad un ragazzo che ha buttato via così tante occasioni, e, con esse, il proprio smisurato talento.