Tutto si può dire, meno che la classe arbitrale stia brillando nei playoff di Serie B. Dal rigore negato al Cesena a La Spezia al bis nell’andata della semifinale tra i liguri e il Trapani, la tensione che già c’è al termine di un’annata lunga e stressante è volata alle stelle.
Al momento si è salvato il solo Maresca, impeccabile in Bari-Novara, ma il designaotore Messina dovrà trovare un fischietto davvero con i controfiocchi in vista dell’infuocata sfida di martedì al Provinciale in cui si deciderà la prima finalista. Al termine, ma anche prima, della gara del “Picco” è infatti successo di tutto, con la rabbia dei tifosi dello Spezia fuori controllo (il tecnico del Trapani Cosmi ha denunciato di aver subito uno sputo) e l’ordine riportato a fatica.
Al termine della partita ha parlato Luigi Micheli, amministratore delegato del club: “È arrivato il momento di chiedere rispetto per tutta la società, per la piazza spezzina e per tutta la squadra. Siamo una società limpida, in regola sotto tutti i punti di vista e che sta vedendo vanificati i propri sforzi in seguito a clamorosi errori di valutazione da parte di chi ha il compito di garantire il corretto svolgimento di una partita. Questo è inaccettabile, anche perché un errore può capitare, ma due sviste così evidenti in altrettanti partite dei playoff non possono essere sottaciute”.
Clima infuocato, insomma, anche se la squadra di Di Carlo è ancora in piena corsa per la finale. In gara 1 si è visto uno Spezia padrone a lungo del campo, ma forse un pizzico frenato dalla paura di perdere per non compromettere il ritorno, oltre che distratto dalle scarse attenzioni del patron Volpi, più concentrato sui trionfi della Pro Recco e, forse, sul possibile acquisto della Sampdoria.
La disattenzione su Coronado costata il ko la dice lunga su una squadra in versione vorrei ma non posso, pur opposta a un Trapani a propria volta condizionato dall’avere dalla propria parte due risultati su tre. A Erice, forse, ci saranno meno calcoli. E si spera meno errori. Oltre che più tranquillità.