Il Real Madrid è a tutti gli effetti l’incubo di Diego Simeone. Due finali perse e l’eliminazione ai quarti nel 2015 sono la prova provata che sì, l’anticorpo al Cholismo esiste. Vero è che i blancos non hanno mai avuto vita facile contro i colchoneros, avendo vinto entro i 90’ solo una delle ultime 10 partite giocate contro l’Atletico, proprio il ritorno dei quarti di Champions firmato Chicharito Hernandez.
Come dire: l’Atletico sa disinnescare il gioco dei cugini, che però alla fine ne vengono sempre fuori grazie alla forza dei singoli, ma anche a un pizzico di fortuna, perché è chiaro che per l’undicesima Champions Perez e Zidane hanno avuto bisogno del doppio legno avversario dal dischetto, con Griezmann prima e Juanfran poi.
Tanto potrebbe bastare però per spingere Simeone a un clamoroso addio alla panchina del cuore, dopo 4 anni e mezzo e a dispetto del ricco rinnovo firmato a novembre fino al 2020. Perché l’indole del Cholo è quella di non voler mai abbassare il capo, di lottare con le proprie armi, magari anche rinunciando al bel gioco, ma quando le sconfitte cominciano a diventare troppe, magari al cospetto dello stesso avversario, che perde le battaglie (partite di campionato), ma vince tutte le guerre (in Champions), anche i più duri possono perdere la voglia di combattere, arrendendosi al destino.
Le parole pronunciate nel post-partita dal tecnico argentino sono state all’insegna del fair play, quasi di una resa incondizionata di fronte al peso della storia, l’unica che neppure le regole di vita del cholismo possono sradicare: “Perdere due finali così è un fallimento. Adesso è il momento per fermarsi a pensare, per curarsi le ferite. Per riflettere e analizzare” ha detto Simeone dopo aver fatto i complimenti al Real. Due finali cui si aggiunge quella persa dall’Atletico nel ’74 contro il Bayern, in circostanze analoghe, con un gol subito al 90’ e poi il crollo nella ripetizione (all’epoca non erano previsti i supplementari).
Quindi? Quindi tra qualche giorno si saprà la verità, non troppi, perché la nuova stagione è già alle porte. Di sicuro non è ancora arrivato il momento per Simeone di tornare in Italia, Inter e Lazio lo sognano, ma prima devono recuperare terreno in Italia e in Europa. Magari ad aspettare il Cholo ci sarà la panchina dell’Argentina, o più probabilmente superato lo scoramento tutto tornerà come prima. E la voglia di superare anche l’ultima bestia nera avrà il sopravvento.