Cotta e mangiata. L’Inter in salsa cinese a questo punto è realtà, e allora non resta che vedere se sarà… digerita dai tifosi. Gli ingredienti però, leggi tanti soldi per sistemare il bilancio e rilanciare sul mercato, sembrano poter garantire un piatto di prima qualità.
A meno di due giorni dall’anticipazione dell’imminente passaggio di proprietà del club nerazzurro, è stato lo stesso Erick Thohir a rompere gli indugi, ufficializzando attraverso un’intervista al Corriere dello Sport come la chiusura della trattativa sia ormai quasi realtà:
“L’Inter è in buone mani. Si è deciso di cedere la maggioranza. L’obiettivo è rendere il club più forte attraverso un partner strategico come il Suning, una realtà forte in Cina. Posso dire che l’Inter andrà in buone mani” ha detto l’ormai azionista di maggioranza uscente dell’Inter.
Il magnate indonesiano lascia quindi dopo meno di tre anni, anche se il suo distacco non sarà totale e immediato. Suning Group infatti acquisterà “solo” il 70% delle quote, 30% delle quali appartenenti a Massimo Moratti, così Thohir, oltre che presidente per qualche mese, rimarrà come socio di minoranza, per introdurre il gruppo di Zhang Jindong alle “cose milanesi” oltre che per affiancarlo nei primi tempi nella gestione del bilancio. La scalata però è certa: entro il 2018 l’Inter sarà interamente cinese.
Sarà il tempo a esprimere un giudizio definitivo sulla breve era Thohir, di certo caratterizzata da risultati deludenti, ma anche da un certosino, quanto forzatamente incompleto, lavoro di rientro della massa debitoria.
“Con Moratti abbiamo lavorato bene per provare a rendere la società più forte” ha proseguito Thohir, prima di spiegare la finalità dei prossimi mesi di co-gestione con i cinesi: “Puntiamo a costruire un’Inter globale, ma che non perda i suoi valori”.
Improbabile che gli effetti del ribaltone si avvertano subito, già nella sessione di mercato alle porte, dato che i paletti del Financial Fair Play non sono negoziabili, ma intanto la prima conseguenza è stata la decisione di Roberto Mancini di restare sulla panchina nerazzurra.
Il tecnico jesino è rimasto deluso per il non essere stato informato della veloce trattativa, ma ha ricevuto assicurazioni precise sulla volontà dei nuovi proprietari di rilanciare la sfida in Italia e all’estero in tempi medio brevi. Un altro campionato di transizione vale bene il sogno di un nuovo lungo ciclo di vittorie.