Solo pochi giorni fa, in un’inedita confessione con il “nemico” Pelè, Diego Maradona aveva bocciato Messi, definito giocatore senza personalità. Adesso il più forte argentino di tutti i tempi fa inversione di marcia, esaltando il proprio (teorico) erede a poche ore dal quarto di finale di Copa America che opporrà la Séleccion al Venezuela.
Nulla sembra poter impedire all’albiceleste di mettere le mani su quella coppa inseguita da 23 anni, quando ancora Maradona era in attività. Sarebbe il primo trofeo in nazionale di Messi, il cui (ultimo) obiettivo non può che essere però quello di trionfare a Russia 2018, per poter provare davvero a essere messo in parallelo con El Pibe de oro, sebbene comunque vada il valore dell’Argentina 1986 non è paragonabile a quello attuale e di conseguenza l’impatto e l’importanza dei due campioni sarebbe comunque diversa.
Che intanto c’ha ripensato: “Il ragazzo ha la personalità che ha e nessuno gliela toglie – ha detto Maradona – Vogliono creare una guerra fra Messi e Maradona ma Leo e’ una realtà. Quello che mi preoccupa e’ che con lui abbiamo una nazionale all’altezza di quella che abbiamo sempre avuto, senza e’ una nazionale che puo’ vincere, pareggiare o perdere”.
Verità o ipocrisia, Maradona, che ha confermato il riavvicinamento alla Fifa (“Infantino non riusciva a credere come Grondona e Blatter mi avessero proibito di entrare in tutti gli stadi del Brasile durante il Mondiale”), non sembra quindi dare troppo peso agli altri campioni dell’Argentina, da Di Maria all’ex genero Aguero. Passando per Higuain e dal suo possibile erede Icardi, stroncato da Maradona per fatti extra-sportivi: “Per me Icardi non esiste, dopo quello che e’ successo sono un tifoso di Maxi Lopez. Questo non si fa, fratello. Gli dai da mangiare, lo fai entrare a casa tua e poi succede quello che succede. No, le persone senza codice per me sono morte”. Diretto, ma sincero.