Non è facile, nel calcio, trasferirsi giovanissimo in una grande squadra per cifre non propriamente irrisorie. Le aspettative in questo caso si fanno infatti conseguenziali, e il rischio di un flop è estremamente concreto e reale. È un po’ quello che sta succedendo a Geoffrey Kondogbia, trasferitosi all’ombra del Duomo, sponda Inter, nella scorsa stagione, e trasformatosi in oggetto misterioso pagato oltre 30 milioni di euro.
Una parabola discendente, quella di Kondogbia, che in madrepatria, fino a qualche tempo fa, veniva considerato addirittura come il “gemello” di Pogba. I due, insieme, in effetti hanno conquistato, con la maglia della Francia, il Mondiale Under-20 disputatosi in Turchia nel 2013. Facile, dunque, per il francese ex Monaco, immaginarsi una carriera dal futuro scintillante, al pari del centrocampista del Manchester United.
Qualcosa, invece, è andato storto. Ingaggiato dall’ Inter al termine di una lotta serrata col Milan, Kondogbia sembrava destinato a essere l’uomo dal quale i neroazzurri sarebbero ripartiti per lottare alla pari con la Juventus. E invece, le prestazioni del francese non sono state quasi mai all’altezza, specialmente in questo primo scorcio della sua seconda stagione milanese. Tanto che, contro il Bologna, De Boer lo ha “fatto fuori” dopo appena 28 minuti, disputati in maniera disastrosa con tanto di errore che ha favorito il gol del momentaneo vantaggio del Bologna.
Le parole del tecnico olandese, a fine partita, non hanno dato scampo ad alcun dubbio, ed hanno anzi lasciato ben intendere l’insofferenza dell’allenatore interista nei confronti di Kondogbia, reo di “non ascoltare”. De Boer non concede al suo centrocampista neppure l’attenuante dell’età: “a 19-20 anni sei giovane, a 23 anni no.” Parole durissime, insomma, che denunciano mancanza di maturità.
A questo punto, insomma, il destino di Kondogbia all’ Inter appare segnato. A meno che l’ex centrocampista del Monaco non inizi a inanellare una serie di buone prestazioni, è difficile che la sua avventura in neroazzurro possa continuare a lungo.