Nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League, il Napoli ha fornito una prova di forza, oltre che di maturità, a dir poco impressionante e probabilmente inattesa, persino per il più ottimista dei sostenitori azzurri. Secondo i pronostici della vigilia, infatti, i partenopei avrebbero dovuto affrontare un Benfica ostico, per quanto pesantemente rimaneggiato per via delle tante assenze. E, invece, gli uomini di Sarri hanno spazzato via i lusitani con una prestazione eccezionale.
Nel primo tempo, i campani si sono limitati perlopiù a controllare l’inerzia della gara, passando in vantaggio dopo appena venti minuti grazie ad Hamsik: il capitano del Napoli, che in questo primo scorcio di stagione si sta rivelando a dir poco determinante per i colori azzurri, ha firmato sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Ma è nella seconda frazione che la gara si infiamma, specialmente grazie alle micidiali offensive costruite dal Napoli, parso a tratti dir poco inarrestabile. Al 50°, infatti, Mertens si procura un’ottima punizione dal limite, che poi lo stesso giocatore belga trasforma in gol: nell’occasione, Julio Cesar non è sembrato del tutto esente da colpe, visto che il tiro dell’esterno partenopeo non era particolarmente angolato.
Passa qualche istante e il Napoli trova già il gol del 3-0, ancora su calcio da fermo: un rimpallo favorisce l’inserimento di Callejon, che accelera e si trova a tu per tu con Julio Cesar, il quale non può far altro che metterlo giù. L’ex portiere dell’ Inter viene ammonito e Milik realizza il penalty con un sinistro preciso.
Il Napoli si diverte, gioca sulle ali dell’entusiasmo e, al 58°, in appena 7 minuti, trova persino un terzo gol, quello del 4-0: è ancora una volta Mertens, parso in forma smagliante, ad approfittare dell’ennesimo erroraccio dell’estremo difensore del Benfica, uscito a vuoto nell’occasione e in generale autore di una prestazione disastrosa.
A questo punto i campani si adagiano sugli allori, e concedono i gol della bandiera ai portoghesi: prima Guedes, su leggerezza di Jorginho, poi Salvio, a causa di una errata lettura difensiva di Koulibaly, accorciano le distanze. Ma la partita, a quel punto, è già finita.