La serata di Europa League, per le squadre italiane, è stata divisa tra luci e ombre. Dopo i grandi trionfi di Juventus e Napoli nella seconda gara della fase ai gironi di Champions League, ci si aspettava che anche le nostre squadre impegnate nell’Europa “meno importante”, contro team sulla carta abbordabili, si facessero valere. In particolar modo, l’ Inter era chiamata a fornire una grande prestazione, sia per riscattare la brutta sconfitta patita dagli israeliani dell’Hapoel Beer Sheva nella prima partita del girone, sia per dare continuità ad un progetto che, fin qui, a parte la vittoria in campionato contro la Juventus, ha fatto un po’ acqua.
E se, in effetti, la Roma e Fiorentina hanno trovato delle vittorie molto larghe rispettivamente contro Astra Giurgiu e Qarabag, travolgendo gli avversari con i risultati di 4-0 e di 5-1, l’ Inter ha espresso il peggio di sé, perdendo ancora una volta contro il poco quotato Sparta Praga.
Una prestazione da horror, quella dei neroazzurri, capaci di farsi travolgere per 3-1 da avversari modesti, restando a 0 punti in un girone che, sulla carta, l’ Inter avrebbe dovuto stravincere. Nel dopo partita, da segnalare la reazione furente di De Boer, soprattutto in merito al secondo gol subito dai suoi: nell’occasione, in effetti, ha lasciato perplessi l’immobilismo totale della retroguardia neroazzurra, che ha permesso a Kladec (autore di una doppietta) di segnare del tutto indisturbato.
Anche il Sassuolo, dopo aver incantato tutti, ha perso 3-1 contro il Genk. La squadra di Di Francesco, tuttavia, paga forse eccessivamente un avvio di partita un po’ molle e insicuro, accusando il contraccolpo del doppio vantaggio che i belgi hanno messo a segno dopo appena 25 minuti di gara. Nella seconda frazione di gioco, i neroverdi si sono risvegliati ed hanno fornito una buona prestazione, vedendosi negare anche un netto penalty, ma non sono più riusciti a ribaltare una situazione ormai compromessa.