Prosegue la sfrenata corsa del Napoli, che nell’anticipo della ventiquattresima giornata del campionato italiano di Serie A è riuscito a piegare una squadra ostica come il Genoa, già capace in questa stagione di “ammazzare” alcune grandi. I partenopei, alla quindicesima vittoria in campionato, scavalcano nuovamente (almeno per il momento) i rivali della Roma, appropriandosi del secondo posto in classifica. Ma procediamo con ordine, e vediamo com’è andata.
Il Napoli si è presentato alla sfida senza Callejon, squalificato a causa dell’espulsione rimediata contro il Bologna nel precedente turno. Nel consueto 4-3-3, dunque, Maurizio Sarri ha sostituito l’argentino con Emanuele Giaccherini, mantenendo vivo l’ormai consolidato “tridente leggero”, che alle proprie spalle ha trovato la linea di centrocampisti composta da Zielinski, Diawara e Hamsik. In difesa, invece, dinanzi a Reina ecco Maggio, coadiuvato da Albiol, Koulibaly e Ghoulam.
Di contro, il Genoa, entrato in crisi specialmente a seguito delle pesanti cessioni del calciomercato di gennaio, si presenta con un prudente 3-4-2-1, nel quale, davanti al portiere Lamanna, la retroguardia è stata composta da Munoz, Burdisso e Gentiletti, mentre sugli esterni spazio a Lazovic e Laxalt. Nella cerniera di centrocampo, Hiljemark e Veloso hanno sostenuto i trequartisti Palladino e Rigoni, alle spalle dell’unica punta, Simeone Junior.
L’inerzia del match è stata tenuta fermamente nel pugno del Napoli fin dai primi minuti della partita, tanto che il Genoa, al termine della gara, non conterà praticamente nessuna vera occasione da rete dalle parti di Reina. La tattica conservativa di Juric, tuttavia, in un modo o nell’altro riesce a tenere botta in tutto il primo tempo, terminato sullo 0 a 0 anche a causa della poca lucidità sotto porta di Mertens e compagni.
All’inizio della seconda parte di gara, tuttavia, cambia il parziale: è il 50° minuto di gioco, Mertens semina il panico in area, il pallone termina ai piedi di Zielinski che batte Lamanna con un piattone mancino. Il Genoa pare non averne più, i partenopei sono indemoniati soprattutto col belga che, al 68°, chiude i conti: azione di contropiede, Burdisso è bruciato e l’assist al bacio per Giaccherini, alla prima marcatura con l’azzurro campano, chiede solo di essere spinto in rete. Finisce così, con un netto 2 a 0 che lancia il Napoli a 51 punti in classifica.