Se, come si dice talvolta, è vero che non c’è due senza tre, il Napoli in questo momento è forse la rappresentazione emblematica di tale dicitura. I partenopei, infatti, sconfitti negli ultimi giorni dal Real Madrid in Champions League prima e dall’ Atalanta in campionato poi, hanno racimolato un’altra batosta, stavolta per mano della Juventus, anche nella sfida di andata della semifinale di Coppa Italia.
Proviamo a vedere più nel dettaglio com’è andato il match, poiché gli episodi da prendere in analisi sono parecchi. A gran sorpresa di tutti, Massimiliano Allegri rinuncia all’ormai consolidato 4-2-3-1, tornando invece al più storico 3-5-2. Dinanzi a Neto, dunque, portiere designato della Juventus per la Coppa Italia, ritroviamo nuovamente la BBC, con Barzagli, Bonucci e Chiellini. Lichtsteiner ha giocato largo a destra, Mandzukic è stato dirottato sulla sinistra, mentre la linea di centrocampo è stata composta da Khedira, Pjanic e Asamoah. Dybala e Higuain, infine, hanno composto il tandem d’attacco argentino.
Qualche piccola sorpresa anche per Maurizio Sarri. Il tecnico del Napoli ha infatti tentato di mettere in campo il miglior undici possibile, presentando comunque qualche novità. Si parte con Reina in porta ed un quartetto difensivo formato da Maggio, Albiol, Koulibaly e Strinic. A centrocampo, invece, largo finalmente a Rog, insieme ai soliti Hamsik e Diawara. Nel tridente offensivo, Callejon a destra, Insigne a sinistra e, per la prima volta dopo tanti mesi, Milik titolare dal primo minuto.
Il ritorno alle origini pare non funzionare per la Juventus, che in campo pare spaesata e poco lucida. Il Napoli, pur non brillando particolarmente, gioca in maniera più quadrata e, dopo aver rischiato di concedere un rigore (per un intervento di Strinic su Dybala in area), trova il gol del vantaggio: azione insistita al 36°, Insigne pennella un pallone sul secondo palo e Callejon, probabilmente di pochi millimetri oltre la linea del fuorigioco, insacca da due passi battendo un incolpevole Neto. Pare poter essere il preludio di una serata di gloria per il Napoli, che di lì in poi, tuttavia, sparisce dal campo.
All’inizio del secondo tempo, infatti, la mossa che cambia la partita: Lichtsteiner viene rilevato da Cuadrado, la Juventus torna al 4-2-3-1 e di colpo cambia faccia. Al 47° Koulibaly commette un fallo ingenuo dentro l’area su Dybala, e proprio la joya trasforma il pareggio dal dischetto. La Vecchia Signora si impadronisce del campo, il Napoli arranca pesantemente e al 64°, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, Higuain punisce nuovamente la propria ex squadra. Passano pochi minuti e i bianconeri si guadagnano un altro penalty: contropiede micidiale confezionato da Dybala e Cuadrado, Reina frana in area sul colombiano e ancora una volta l’attaccante argentino va a segno, per il 3 – 1 finale.
A fine partita il Napoli protesta veementemente contro tutto e tutti (durissime le polemiche anche con la RAI, che ha curato la cronaca della sfida), ma la moviola sembra effettivamente premiare la direzione dell’arbitro Valeri, con l’unico vero neo sul gol in probabile fuorigioco di Callejon. La Juventus ipoteca dunque la finale di Coppa Italia, per una stagione che la vede ancora dentro tutti gli obiettivi prefissati all’inizio.