La retrocessione del Palermo mette fine alla gestione di Maurizio Zamparini che lascerà il posto al nuovo presidente Paul Baccaglini.
Adesso anche la matematica ha ufficializzato la retrocessione del Palermo. Il successo della domenica precedente contro la Fiorentina, aveva illuso i tifosi rosanero sul possibile miracolo, ma l’1-1 al Bentegodi contro il Chievo ha messo definitivamente fuori gioco la società di Zamparini. Il Palermo torna in serie B a distanza di 5 anni. L’ultima stagione disputata nella serie cadetta è quella del 2011/12 che l’ha vista prontamente tornare nella massima serie dopo un anno di purgatorio.
A nulla è servito il pareggio nel finale realizzato da Goldaniga, dopo il vantaggio iniziale dei clivensi. Le responsabilità di questa debacle mortificante per la storia del club rosanero, in una annata costellata da record negativi, va ricercata soprattutto sugli scarsi investimenti in sede di mercato. Le ricche cessioni di Dybala (di due anni fa) e di Vazquez al Siviglia hanno fruttato lauti incassi alla società rosanero, ma non sono stati opportunamente reinvestiti sul mercato per rafforzare una rosa troppo debole per competere a questi livelli.
Anche l’anno scorso, la squadra siciliana aveva rischiato seriamente la retrocessione, ma la riscossa guidata da elementi del calibro di Vazquez, Gilardino, Maresca e Sorrentino avevano evitato il collasso con un finale di stagione straordinario, quando ormai la squadra appariva spacciata. I rosanero si imposero a Frosinone in un match spareggio, per poi battere in casa la Sampdoria e cogliere un punto prezioso in casa della Fiorentina. Quello che è mancato in questa stagione è proprio la presenza di leader in grado di prendere per mano la squadra nei momenti difficili.
Il Palermo di quest’anno ha collezionato solo 20 punti in 35 giornate, vincendo solo due partite in casa. Un bilancio disastroso che non merita ulteriori commenti. Adesso la squadra siciliana si affiderà al nuovo corso targato Paul Baccaglini, per risalire nella massima serie già nella prossima stagione. La retrocessione segna anche la fine dell’epopea legata al nome di Maurizio Zamparini, presidente istrionico e lunatico, che ha costruito e disfatto un Palermo che tra alti e bassi è rimasta a lungo l’unica rappresentante siciliana nel calcio che conta.