In una intervista rilasciata al Quotidiano del Sud, il ds rossonero Massimiliano Mirabelli è tornato ad attaccare il procuratore Mino Raiola, con il quale ebbe un diverbio in occasione del rinnovo contrattuale di Gigio Donnarumma, nella calda estate rossonera. Tutti ricorderanno quella dichiarazione nella quale Raiola affermò, dopo la fumata grigia sul rinnovo del portierone rossonero, di non avere più intenzione di parlare con Mirabelli. ‘Da gigante del calcio mercato, con quella frase Raiola, è diventato un uomo piccolo nei miei confronti. Esordire con l’affare Donnarumma non è stato facilissimo, ma ne siamo venuti fuori alla grande’.
Mirabelli ha anche parlato dell’enorme mole di lavoro svolta questa estate per portare a compimento un mercato faraonico che ha rivoluzionato il Milan alla grande.
‘Non sono riuscito a fermarmi un attimo. La mole di lavoro in questi mesi è stata enorme. E poi le ore di lavoro per me non sono cambiate. Come lavoravo qui in Calabria, lavoro adesso a Milano. Il tempo che dedico al calcio è infinito. Sono stato catapultato d’un tratto in una situazione nuova, è vero, tutto molto bello, ma tutto è avvenuto in apnea. Fassone l’ho conosciuto all’Inter. Lì sono arrivato e avuto la fiducia di Piero Ausilio. Il mio ruolo era di capo osservatore, ma, da subito, ho avuto uno splendido rapporto anche umano con Fassone che all’Inter ricopriva il ruolo di direttore generale. Mi consultavo quotidianamente con lui: lunghe telefonate tra segnalazioni di giocatori promettenti e tanto altro. Poi quando è stato allontanato dall’Inter subito mi ha detto una cosa: dove vado ti porto con me. Così è stato. Posso aggiungere che lavorare con lui è un piacere perché per me non è umano, ma un vero e proprio extraterrestre’.