Suning e Thohir potrebbero presto entrare in conflitto a causa delle eccessive pretese del tycoon indonesiano per uscire dalla proprietà del club nerazzurro. E’ questa una indiscrezione rilanciata dal Corriere della Sera, di oggi che ha svelato un interessante retroscena tra le due parti. Zhang Jindong, secondo quanto scrive il Corsera, avrebbe voluto rilevare, pagando 40 milioni di euro il 30% delle quote in possesso di Thohir, che però si sarebbe opposto, chiedendo ben 200 milioni di euro. Una cifra decisamente esosa, tenuto conto che il valore globale delle azioni di Thohir ammonta a circa 42,5 milioni di euro. Un problema che si somma ai problemi del mercato invernale che Suning si appresta ad affrontare, per rafforzare la rosa.
All’Inter mancano delle valide alternative a centrocampo, almeno un giocatore in grado di dare un’alternativa a Spalletti per subentrare a partita in corso e dare il cambio di ritmo. Tornare sul mercato non sarà comunque facile. Al momento Suning non ha intenzione di investire cifre importanti e potrebbe decidere di rinviare ogni operazione a giugno.
Spalletti ha chiesto a gran voce nuove risorse, chiedendo altresì alla società di fare chiarezza e dettare le linee guida. Walter Sabatini è rientrato la scorsa settimana da Nanchino, dopo un summit con i vertici di Suning. I cinesi hanno ridotto considerevolmente gli investimenti nelle proprie squadre di calcio, sia per quanto riguarda lo Jiangsu che l’Inter. Per il momento, opererà ancora secondo il regime dell’autofinanziamento, evitando un nuovo salasso dal punto di vista economico. Non si escludono le cessioni eccellenti di Brozovic e Joao Mario, per finanziare new entry in grado di apportare nuova linfa alla squadra di Spalletti.