La Roma furiosa con la Uefa per la direzione di Skomina, Monchi: ‘Il calcio italiano si ribelli, ora il Var’

La Roma ha contestato ferocemente le decisioni di Skomina che hanno condizionato l’esito del match, invocato l’uso del Var.

Ancora una volta il Var rimane il convitato di pietra della Champions League dopo gli errori in sequenza commessi dall’arbitro Skomina nella semifinale di ritorno tra Roma e Liverpool. Alcune decisioni arbitrali che hanno condizionato l’esito del confronto hanno lasciato molto perplessi. Il ds giallorosso, Monchi, a fine partita non usa mezze misure per attaccare la Uefa per i torti subiti: ‘Senza gli errori arbitrali sarebbe cambiato tutto. Ad Anfield abbiamo subito un gol in fuorigioco, qui non ci hanno dato due rigori clamorosi e in uno c’era anche l’espulsione. E’ il momento di alzare la voce, il calcio italiano deve alzare la voce perché è clamoroso quello che è successo’. Il direttore sportivo della Roma, allude ad una presunta congiura contro il calcio italiano, facendo anche un tacito riferimento ai torti subiti dalla Juventus contro il Real Madrid:
‘Sono spagnolo ma penso che il calcio italiano debba alzare la voce adesso perché così non è normale. Non capisco perchè non ci sia il Var nella competizione calcistica per club più importante al mondo. A volte sbaglia ma molto meno, sia ieri che anche in questa semifinale ci sono stati errori. I ragazzi nello spogliatoio erano molto arrabbiati, abbiamo fatto un secondo tempo pazzesco. Speriamo che chi debba decidere l’anno prossimo possa mettere il Var’.

Anche il presidente della Roma, Pallotta, ha voluto stigmatizzare a fine gara, la direzione di Skomina e i rigori non concessi: ‘Per prima cosa vorrei fare i complimenti al Liverpool per la finale. In secondo luogo, è sotto gli occhi di tutti che la Var sia indispensabile in Champions League. È inaccettabile quello che abbiamo visto. È assolutamente indispensabile l’utilizzo della Var, altrimenti si rischiano figuracce come questa e addirittura si rischia di scadere nel ridicolo’.

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