A volte ritornano. E a volte, semplicemente, no. Nonostante alcune difficoltà praticamente fisiologiche, ed i tanti infortuni che fin qui hanno falcidiato la rosa a disposizione dell’allenatore Gennaro Gattuso, il Milan, fino a questo momento, ha disputato una stagione forse migliore delle aspettative, tanto che al momento i rossoneri occupano il quarto posto in Serie A: l’ultimo utile, in sostanza, per staccare il pass che permetterebbe di tornare a disputare la Champions League nella prossima annata, a partire dalla fase a gironi. È indubbio il fatto, tuttavia, che l’organico messo a disposizione del tecnico abbia bisogno di ulteriori innesti, anche in virtù dei troppi infortuni. Uno dei nomi più chiacchierati fino a questo momento, naturalmente, era quello di Zlatan Ibrahimovic, che avrebbe quindi potuto dar vita ad una seconda parentesi rossonera, dopo quella che lo vide come protagonista al Milan tra l’estate del 2010 e quella del 2012.
Zlatan Ibrahimovic al momento milita nel campionato statunitense, presso la squadra dei Los Angeles Galaxy, ove, nonostante un’età non più verdissima, si sta mettendo in luce a suon di prestazioni e, naturalmente, di gol: già 22 su 27 apparizioni, e la consapevolezza di poter essere ancora decisivo anche presso un campionato decisamente più allenante.
Sono state le parole di Leonardo, attuale direttore generale dell’area tecnica e sportiva del Milan, a chiudere le porte in faccia al possibile Ibrahimovic bis. L’attaccante svedese, infatti, anche essendo molto gradito, avrebbe dato la propria parola al club statunitense di restare, e di onorare il proprio impegno fino al termine della stagione. Inoltre, se le sue qualità sono indiscutibili, il dato anagrafico recita già 37 primavere: non un investimento ideale per una squadra come quella rossonera, che sta cercando di dar vita a un nuovo corso, cercando di partire soprattutto dai giovani. Inoltre, considerando i problemi relativi al fair play finanziario, il Milan ha anche le mani legate, ed un affare come quello di Ibrahimovic sarebbe difficilmente percorribile: più facile arrivare a giocatori come Llorente, i cui costi sono decisamente più bassi.