Milik piega il Cagliari, Napoli vince al fotofinish

A soli tre turni dalla conclusione del girone d’andata del campionato di Serie A, in queste battute finali del mese di dicembre, il Napoli prova in qualche modo a tenere in vita un torneo che pare inevitabilmente indirizzato verso Torino. La Juventus, che nell’anticipo del sabato sera aveva fatto suo il derby, inanellando il quindicesimo successo sulle sedici gare disputate fino a questo momento, aveva infatti allungato momentaneamente sulle varie inseguitrici, in un modo che avrebbe potuto essere praticamente definitivo. Effettivamente, il Napoli, carico di scorie non ancora smaltite dopo la bruciante eliminazione nel girone di Champions League, contro il Cagliari aveva dato vita ad una prestazione piuttosto opaca.

Napoli InsigneUn Napoli che, per l’occasione, e per la prima volta dopo una serie interminabile di partite, aveva deciso di rinunciare a tutti e tre gli elementi del cosiddetto “tridente leggero” dal primo minuto. Una mossa che evidentemente non ha ripagato, anche a causa di un Cagliari molto propositivo e determinato, specialmente nella prima frazione di gioco: non a caso, fino a questo momento, i sardi si erano consacrati come una delle compagini più temibili fra le mura amiche, essendo l’unica imbattuta in casa insieme alla Juventus e allo stesso Napoli.

Il secondo tempo prosegue a ritmi arcigni e con numerose interruzioni, tanto che l’arbitro, allo scoccare del 90°, si ritroverà a concedere addirittura 7 minuti di recupero. Al Napoli, che nel frattempo aveva aumentato la propria forza offensiva inserendo Insigne, Mertens e Callejon, ne basta solo uno per riscrivere le sorti della contesa, e forse anche del campionato: una punizione splendidamente eseguita dal polacco Milik, che, recuperata la propria integrità fisica, sotto la guida di Carlo Ancelotti sta rivelandosi sempre più determinante. I partenopei, così, mantengono intatte le distanze con la Juventus capolista, portandosi a -8: missione difficile, ma non ancora impossibile. L’ Inter, invece, rimane indietro di 6 lunghezze.

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