L’indomani del match contro il Frosinone, valido per la diciottesima giornata del campionato di Serie A, se possibile è ancor più bruciante per il Milan, reduce da una delle fasi più terribili della sua intera storia. La compagine rossonera, in estate, dopo l’ennesimo cataclisma societario che, tra le altre cose, aveva visto cadere le teste di Fassone e di Mirabelli, aveva perlomeno mantenuto quella del suo tecnico: Gennaro Gattuso era chiamato, grazie anche ad alcuni grandi sforzi in fase di mercato, a dar vita ad una stagione competitiva.
Una promessa evidentemente non mantenuta, a quasi cinque mesi di distanza. Quando manca un solo turno alla conclusione del girone di andata della Serie A, l’annata del Milan sembra essere già irrimediabilmente compromessa: fuori anzitempo dall’Europa League nonostante un girone abbordabile, sesto in campionato più per demeriti altrui (le difficoltà assortite di Lazio e Roma, che hanno accumulato parecchi punti in meno rispetto alla scorsa stagione) che per meriti propri, falcidiato da assenze e infortuni. Il tutto mentre Gonzalo Higuain, tesoro tecnico della squadra, prelevato con grande clamore nientemeno che dalla Juventus, sta deludendo profondamente.
Effettivamente, la scarsa resa del Pipita coincide con quella, ancor più scarsa, dello stesso Milan. L’attaccante argentino non va a segno da ben nove turni consecutivi, e più in generale, dopo la disastrosa prestazione offerta contro la “sua” Juventus (con tanto di rigore fallito ed espulsione), sembra non essere più lui. Senza scordare che, con le tante defezioni, in primis di Biglia e Bonaventura, il club sembra in difficoltà come non mai.
Lo scialbo 0 – 0 confezionato contro il modesto Frosinone, penultimo in classifica, descrive ulteriormente il brutto momento del Milan, e adesso Gennaro Gattuso è davvero sul filo del rasoio: se il tecnico calabrese dovesse fallire anche contro lo Spal nel prossimo turno, è facile immaginare che arriverebbe un suo esonero.
