Mai, prima d’ora, la Juventus era riuscita a ribaltare un 2 – 0 subito in una sfida di andata. L’impresa sembrava semplicemente impossibile, a maggior ragione perché la remuntada doveva essere costruita ai danni della squadra che, per tradizione, nel corso degli ultimi anni è stata universalmente riconosciuta per avere una delle difese più impenetrabili d’Europa. Un miracolo sportivo che non era mai riuscito prima, dicevamo. Ma la Juventus, quest’anno, ha qualcosa di diverso. Ha un certo signore che, di queste cosiddette imprese, durante la sua straordinaria carriera ha fatto una specie di abitudine.
Che per la Juventus sarebbe stata una serata di straordinarie soddisfazioni, lo si era subodorato già alle battute iniziali della gara. I bianconeri giocano con il coltello fra i denti, coprono ogni zona del campo e costringono gli avversari a difendersi con praticamente tutti gli effettivi dietro la linea della palla. Dopo appena tre minuti Chiellini vede annullarsi un gol, a causa di una carica sul portiere di Cristiano Ronaldo. Sarà proprio il portoghese a ripagare il suo capitano, per ben tre volte: la prima già al 27°, con uno straordinario colpo di testa che anticipa un impotente Juanfran.
Dopo l’intervallo, la Juventus parte subito a mille, e rimette il discorso in parità agli inizi della seconda frazione di gara: a segnare, inutile dirlo, è ancora CR7, ancora di testa, col pallone che varca la linea quel tanto che basta per permettere alla goal line technology di intervenire per fugare ogni dubbio. La Vecchia Signora a questo punto boccheggia, subisce il ritorno dell’Atletico ma, nei minuti finali, completa il capolavoro: Bernardeschi, fra i migliori in campo, si procura un rigore dopo aver tagliato in due la difesa madrilena, e il portoghese sul dischetto non sbaglia. Finisce 3 – 0, con la Juventus che vola ai quarti.