Godin, Dzeko, Kolarov: è l’ Inter dei grandi “vecchi”

Dopo anni a fare da comprimaria, e a vivere stagioni costellate da tanti bassi e pochi alti, l’ Inter vuole tornare a vincere. Un’ambizione che ben si palesa già dalle nuove personalità inserite nella società e nell’organigramma tecnico, che a partire dalla prossima annata si fregerà di un paio di nomi importantissimi: quello di Beppe Marotta, in realtà già entrato da qualche mese nella dirigenza nerazzurra, e di Antonio Conte, allenatore che ha rilevato la panchina di Luciano Spalletti. Due fra le figure di spicco che, nell’ormai lontana estate del 2011, permisero alla Juventus di rinascere dalle proprie ceneri come l’araba fenice.

Diego Godin InterL’obiettivo dell’ Inter, dicevamo, è quello di tornare a vincere, e di farlo nei tempi più stretti. Ecco perché proprio Marotta e Conte, abituati ai trionfi da quasi un decennio, sfrutteranno quella che è stata la miglior ricetta per far risorgere la Vecchia Signora. Oltre ad una grande determinazione, caratteristica che sarà fondamentale e che costerà la recisione di numerosi “rami secchi”, anche l’innesto di alcuni veri e propri veterani della disciplina. Un contingente di grandi “vecchi”, che sfrutteranno la loro esperienza per dare anche il buon esempio ai più giovani.

Il primo nome è naturalmente quello di Diego Godin, difensore di livello assoluto e di caratura internazionale. L’ormai ex capitano dell’ Atletico Madrid, 33 anni, idealmente formerà un terzetto difensivo da sogno insieme a Skriniar e a De Vrij: musica per le orecchie di Conte, che sulla difesa a tre ha fondato la propria carriera di allenatore ad alti livelli (si pensi alla BBC bianconera, una sua invenzione). Altro elemento in entrata in casa Inter è Edin Dzeko: l’attaccante bosniaco, anch’egli trentatreenne, tornerà utilissimo al nuovo allenatore dell’ Inter. Infine, potrebbe concretizzarsi anche il colpo Aleksandar Kolarov, 34 anni a novembre, sull’asse Milano-Roma: storicamente la compagine nerazzurra ha avuto dei problemi sulle fasce negli ultimi anni, e il serbo, peraltro specialista dei calci piazzati, sarebbe un innesto preziosissimo.

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