Una Dea da sogno, per un’impresa che ha del clamoroso. Perché nessuno, dopo le tre sconfitte consecutive inanellate nelle prime tre partite della sua storia in Champions League, avrebbe mai scommesso neppure un centesimo sull’approdo dell’ Atalanta agli ottavi di finale. I bergamaschi avevano perso malamente contro la Dinamo Zagabria e il Manchester City, e in modo clamoroso al fotofinish contro lo Shakhtar Donetsk nella sfida casalinga del San Siro. Pareva impossibile una qualificazione, pur se ancora matematicamente raggiungibile. E invece, alla fine, Gasperini ce l’ha fatta. Il primo punto conquistato contro il Manchester City, alla quarta partita del girone, aveva in qualche modo riaperto le danze. I continui suicidi di Dinamo e Shakhtar, unitamente ai grandi successi ottenuti contro di loro dall’ Atalanta, hanno fatto il resto.