Quando ci si avvicina sempre di più alla fatidica data del 3 marzo, quando ossia si potrebbe finalmente dare inizio alla cosiddetta fase 2, il mondo del calcio sta iniziando a organizzare una ripresa delle attività agonistiche. L’emergenza coronavirus ha imposto un blocco forzato allo sport, che però, anche per via della questione dei diritti televisivi, non può permettersi di restare fermo troppo a lungo. Se, quindi, le istituzioni premono per una ripartenza, altri mostrano invece una posizione contraria. In Serie A diversi presidenti, come Urbano Cairo, hanno già ribadito la loro intenzione di considerare il campionato come già concluso. In Francia, invece, sono stati i calciatori stessi a esprimere forti perplessità circa la ripresa della Ligue 1.
L’UNFP, il sindacato della categoria, ha infatti effettuato un sondaggio su numerosi calciatori sia della prima che della seconda divisione calcistica transalpina. A quanto emerso da questo campione, il 94% degli intervistati non vuole tornare in campo, a meno che non ci siano delle condizioni adeguate per poterlo fare. Eventualità che al momento appare quanto mai improbabile: d’altro canto, in Francia i numeri del coronavirus sono ancora drammatici, con picchi di almeno 750 decessi al giorno. Giocatori che si sono detti perplessi anche di fronte all’eventualità di tornare in campo senza tifosi, preferendo invece concludere i tornei prendendo come effettive le classifiche all’ultima giornata interamente disputata.