Mentre la Bundesliga ufficializza il ritorno in campo a partire dal prossimo sabato 16 maggio, la Serie A continua a interrogarsi sulla fattibilità della ripresa delle attività agonistiche. L’ Italia è stato uno dei paesi più colpiti al mondo per quanto riguarda l’emergenza coronavirus: terzo per contagi al momento (quasi 216.000, dietro soltanto Stati Uniti e Spagna), e terzo anche per decessi (dietro Stati Uniti e Regno Unito), con quasi 30.000 vite perdute. Il Governo e tutti gli organi preposti, dopo aver dato il via alla fase 2, hanno anche ribadito che le prossime settimane saranno decisive: a seconda di quella che sarà la curva pandemica, si deciderà il da farsi. Anche per il calcio.
E le notizie giunte nelle ultime ore, certamente, non sono delle più edificanti. Mentre la lega calcistica ha di fatto reso ufficiosa la fine del campionato di Serie C, con la promozione in cadetteria di Monza, Vicenza e Reggina (e, forse, anche del Carpi per miglior media punti), la Serie A vorrebbe riprendere da dove era stata interrotta. Tuttavia, dopo la notizia della positività di un giocatore del Torino, nelle scorse ore ha fatto seguito anche quella di numerosi tesserati di Sampdoria e Fiorentina: ben 4 per i doriani (3 “nuovi” e un recidivo), e addirittura 6 per i viola (3 calciatori e 3 medici). Immaginare una ripresa in tale ottica, dunque, appare sempre più complicato.