Nasce la Juventus di Pirlo: come cambiano i bianconeri?

La Juventus di Maurizio Sarri è ufficialmente defunta al triplice fischio del signor Zwayer, suonato ai più come la marcia funebre di un progetto mai realmente decollato. La Vecchia Signora, caduta sotto i colpi del modestissimo Lione, ha visto ancora una volta sfumare i sogni europei, e l’esonero quasi immediato del suo ormai ex tecnico ha confermato gli indizi che a Torino circolavano già da tempo: il malcontento di Andrea Agnelli, e l’enorme solco formatosi fin da subito tra Sarri e il mondo bianconero. Quasi naturale, quindi, che la scelta sulla successione, pur se molto azzardata, sia ricaduta su un uomo che per stile e aplomb sembra incarnare perfettamente i valori juventini, in totale antitesi rispetto a Sarri.

JuventusD’altronde, Andrea Pirlo conosce perfettamente l’universo bianconero. Pirlo, che quella casacca l’ha vestita per quattro stagioni, trovando una seconda giovinezza all’ombra della Mole. Adesso il salto più importante, più lungo, per certi versi anche il più pericoloso. E chiaramente, anche quello capace di attirare le curiosità maggiori. D’altronde, se conosciamo a menadito le qualità del Pirlo calciatore – unico, probabilmente irripetibile – del Pirlo allenatore non si sa praticamente nulla. Come sarà la sua Juventus? Che giocatori, che moduli?

Quel che sembra emergere sin da subito con una certa chiarezza, è che la vicinanza tra Pirlo (ex giocatore recentissimo) e i senatori della squadra (molti dei quali suoi ex compagni) sia tale da lasciar intendere una sorta di autogestione bianconera. Se Sarri si era subito scontrato con le risorse a disposizione, tentando di sottomettere i giocatori ai propri dogmi, Pirlo cercherà invece di fare il contrario, sfruttando il materiale che gli sarà consegnato senza stravolgerlo o adattarlo alla buona. Non basterà, certo: la disastrosa stagione bianconera ha evidenziato dei grossi limiti nella rosa, che dovranno necessariamente essere risolti in fase di mercato.

Tanti andranno via: Pjanic è già del Barcellona, mentre Higuain e Khedira hanno praticamente le valigie in mano. Per loro potrebbe esserci una rescissione consensuale. Rugani e Bernardeschi, altri due che non hanno convinto, potrebbero invece essere sfruttati come pedine di scambio o parziali contropartite. Più in bilico le posizioni di De Sciglio, Ramsey e Douglas Costa, per i quali hanno pesato i continui infortuni: solo dopo le prime valutazioni del nuovo allenatore verranno prese delle decisioni in merito.

E per quanto riguarda il mercato in entrata? Kulusevski e Arthur sono già stati presi. Torneranno Romero e Pellegrini, le cui conferme sono tutt’altro che scontate. A prescindere da questi innesti, la Juventus dovrà puntellare i reparti con giocatori che saranno necessari al progetto e non più inutili e ingombranti offerte low cost o parametri zeri. Servirà una prima punta, e almeno un paio di terzini. Per il centrocampo, invece, con Pirlo torna in auge il nome di Sandro Tonali, appena retrocesso con il Brescia: l’ Inter è in vantaggio, ma la Juve potrebbe tentare il clamoroso contro-sorpasso per assecondare la sua nuova guida.

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