La Juventus di Maurizio Sarri è ufficialmente defunta al triplice fischio del signor Zwayer, suonato ai più come la marcia funebre di un progetto mai realmente decollato. La Vecchia Signora, caduta sotto i colpi del modestissimo Lione, ha visto ancora una volta sfumare i sogni europei, e l’esonero quasi immediato del suo ormai ex tecnico ha confermato gli indizi che a Torino circolavano già da tempo: il malcontento di Andrea Agnelli, e l’enorme solco formatosi fin da subito tra Sarri e il mondo bianconero. Quasi naturale, quindi, che la scelta sulla successione, pur se molto azzardata, sia ricaduta su un uomo che per stile e aplomb sembra incarnare perfettamente i valori juventini, in totale antitesi rispetto a Sarri.
Quel che sembra emergere sin da subito con una certa chiarezza, è che la vicinanza tra Pirlo (ex giocatore recentissimo) e i senatori della squadra (molti dei quali suoi ex compagni) sia tale da lasciar intendere una sorta di autogestione bianconera. Se Sarri si era subito scontrato con le risorse a disposizione, tentando di sottomettere i giocatori ai propri dogmi, Pirlo cercherà invece di fare il contrario, sfruttando il materiale che gli sarà consegnato senza stravolgerlo o adattarlo alla buona. Non basterà, certo: la disastrosa stagione bianconera ha evidenziato dei grossi limiti nella rosa, che dovranno necessariamente essere risolti in fase di mercato.
Tanti andranno via: Pjanic è già del Barcellona, mentre Higuain e Khedira hanno praticamente le valigie in mano. Per loro potrebbe esserci una rescissione consensuale. Rugani e Bernardeschi, altri due che non hanno convinto, potrebbero invece essere sfruttati come pedine di scambio o parziali contropartite. Più in bilico le posizioni di De Sciglio, Ramsey e Douglas Costa, per i quali hanno pesato i continui infortuni: solo dopo le prime valutazioni del nuovo allenatore verranno prese delle decisioni in merito.
E per quanto riguarda il mercato in entrata? Kulusevski e Arthur sono già stati presi. Torneranno Romero e Pellegrini, le cui conferme sono tutt’altro che scontate. A prescindere da questi innesti, la Juventus dovrà puntellare i reparti con giocatori che saranno necessari al progetto e non più inutili e ingombranti offerte low cost o parametri zeri. Servirà una prima punta, e almeno un paio di terzini. Per il centrocampo, invece, con Pirlo torna in auge il nome di Sandro Tonali, appena retrocesso con il Brescia: l’ Inter è in vantaggio, ma la Juve potrebbe tentare il clamoroso contro-sorpasso per assecondare la sua nuova guida.