La cocente sconfitta in finale di Europa League, che ha visto svanire la possibilità di rivestire un trofeo di nerazzurro dopo dieci anni di buio assoluto, potrebbe anche essere stato l’ultimo capitolo della storia di Antonio Conte sulla panchina dell’ Inter. Il day after della Beneamata è brusco, amaro, e potrebbe portare all’ennesimo terremoto tecnico. I segnali, in realtà, c’erano tutti già da diverse settimane: il brutto sfogo del tecnico leccese dopo l’ultima gara di campionato, vinta contro l’ Atalanta per 2 – 0 e capace di certificare il secondo posto in classifica, non era piaciuto alla dirigenza nerazzurra. Che in caso di clamoroso divorzio avrebbe dovuto benedire un successore.
Una scelta facile, in realtà. Un avvicendamento quasi obbligato, se si guarda al passato recente del calcio italiano. Nell’estate del 2014, Conte ruppe insanabilmente i rapporti con Andrea Agnelli per alcune divergenze, lasciando la Juventus al termine di un triennio di grandi vittorie. La dirigenza bianconera affidò la propria panchina a Massimiliano Allegri, e la scelta si rivelò particolarmente felice: il tecnico livornese diede il via al quinquennio più dominante della storia della Serie A, portando a casa 11 trofei e raggiungendo due finali di Champions League.
Ecco perché, dopo lo sfogo e le parole di addio di Conte di ieri sera, il mondo Inter sembra aver già mosso le proprie pedine in direzione del “Conte Max”. Allegri, d’altronde, è libero da impegni, e dopo l’anno sabbatico sta aspettando l’occasione giusta per tornare ad allenare a grandi livelli. Le quote del suo approdo in nerazzurro sono favorevolissime, tanto da essere già pronto, stando agli ultimi rumors, una bozza di contratto biennale. E c’è già chi fantastica: in caso di vittoria dello Scudetto nel prossimo anno, Allegri sarebbe il primo tecnico della storia ad aver vinto il campionato con il Milan, la Juventus e l’ Inter.