Se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi della Juventus potrebbero andare incontro ad una stagione molto felice. Presto per sbilanciarsi ovviamente, ma il debutto assoluto di Andrea Pirlo come allenatore ha detto molte cose, la maggior parte delle quali positive. I nuovi acquisti, anzitutto: Kulusevski ha aperto le danze con il primo gol bianconero di questo campionato, McKennie è invece stato il migliore in campo. Ci aggiungiamo anche Aaron Ramsey: il gallese, che lo scorso anno fu tra le grandi delusioni stagionali della Vecchia Signora, ha sfoderato una prestazione di grande livello, mostrando i lampi di genio per i quali era diventato un pilastro dell’Arsenal.
Ma è tutta la Juventus a girare bene, in una serata che potrebbe essere l’inizio di una grande soddisfazione o una soltanto una mera illusione. Servirà tempo, per capirlo. Ma intanto le scelte di Pirlo in qualche modo confermano quelli che erano stati ipotizzati come i dettami tattici del nuovo allenatore bianconero, pur non mancando le sorprese: con l’infortunio di Alex Sandro, e la messa sul mercato del giovane Pellegrini, sulla fascia sinistra viene preferito Frabotta al più ventilato De Sciglio. Una scelta che paga bene, con il ventunenne capace di mettere in mostra una prova di grande personalità. Le altre due note liete parlano di due caratteristiche che erano mancate nella gestione Sarri: un pressing asfissiante, molto deciso e aggressivo, e la capacità di mettere molti uomini nell’area di rigore avversaria.
La Sampdoria, che pure non ha troppi demeriti avendo anche creato diverse occasioni da gol, viene dominata a centrocampo ed è costretta a concedere un 3 – 0 che non ammette repliche. Nel primo tempo, in particolare, la Juventus sembra di un altro livello: solo la sfortuna impedisce a Cristiano Ronaldo di trovare il raddoppio (una traversa e almeno altre due clamorose occasioni per il portoghese), rimandando l’appuntamento con la marcatura alla ripresa. Nella seconda frazione di gara i bianconeri perdono di lucidità, ma paradossalmente trovano i gol che chiudono i conti: il 2 – 0 porta la firma di Bonucci, mentre il tris viene calato dal solito CR7. Anche McKennie va vicinissimo al sigillo personale, vedendosi strozzata la gioia del gol soltanto dalla tecnologia di porta.