Nel giorno della 200ma partita della sua storia in Champions League, la Juventus si inchina al Barcellona. I blaugrana, oggi in campo in maglia rosa, hanno subito una sconfitta nelle ultime 17 trasferte della fase a gironi di Champions League. Con il 2-0 di Torino, deciso dal gol di Dembélé e dal rigore di Messi, la squadra di Koeman allunga a sette la serie di partite consecutive senza sconfitte nelle competizioni UEFA contro squadre di Serie A.
Alla vigilia del match, Pirlo indicava nella maggiore fisicità la chiave per i bianconeri a centrocampo. Ma non si è vista. Pjanic, al ritorno da ex dopo 178 partite in bianconero, ha incontrato la Juve da avversario per la prima volta dal 2016. Ha giocato una partita ordinata, gestendo con De Jong la circolazione del pallone contro una Juve poco equilibrata e a lungo confusa.
Con un po’ di fortuna, il Barcellona passa al 13′: apertura di Messi per Dembélé che rientra e calcia, la deviazione di Danilo la rende imprendibile per Szczesny. Il portiere è decisivo al 35′ con il doppio intervento ravvicinato su Dembelé e Griezmann.
Il Barcellona gioca meglio anche nel secondo tempo, in cui si limita a controllare. La Juve tira poco, mai in porta, e resta anche in 10′ nel finale per l’espulsione di Demiral. Il sipario cala sul fallo da rigore di Bernardeschi che abbatte in area Ansu Fati. Messi dal dischetto chiude la partita.
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Champions League, i tre gol annullati a Morata
La Juventus, e nello specifico Alvaro Morata, va in gol tre volte ma tutte le reti vengono annullate per fuorigioco. Al 15′ lo spagnolo scatta con il busto in avanti e tanto basta per rendere vano il resto dell’azione: ha segnato dopo un corpo a corpo con Neto e un tocco di braccio.
Alla mezz’ora ha girato in porta il cross di Cuadrado, ma è davanti ad Araujo con metà del corpo.
Anche nella terza rete annullata, è oltre la linea. Ha il tacco sinistro oltre il penultimo difensore sull’assist in acrobazia ancora di Cuadrado. La presenza della riga bianca che delimita l’area piccola aiuta a identificare visivamente la posizione di fuorigioco.
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