La Reggiana non è partita per affrontare la Salernitana in Serie B. Gli emiliani hanno registrato 29 positivi al Covid tra i tesserati. Le conseguenze
A Salerno, la serie B è andata in crisi. Con 29 tesserati positivi in settimana, alle 13,45 la Reggiana ha comunicato che non sarebbe scesa in campo all’Arechi per causa di forza maggiore. La partita era in programma alle 16.
Tuttavia, gli emiliani avevano già chiesto sabato scorso di rinviare la sfida con il Cittadella. Dunque non avevano più altri “jolly” in base al protocollo. Inevitabilmente l’arbitro Matteo Marchetti ha decretato la fine del match trascorsi i 45 minuti di attesa previsti dal regolamento. Martedì il giudice sportivo dovrebbe assegnare la vittoria a tavolino alla Salernitana.
“Siamo avviliti e amareggiati” ha dichiarato il ds della Reggiana, Doriano Tosi. “Abbiamo subito un’ingiustizia che non ha eguali. Tutti hanno fatto finta di niente, hanno ignorato la nostra situazione di emergenza”.
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Reggiana, l’amarezza del ds Tosi
Tutti sapevano, ha aggiunto Tosi, a cominciare dalla Asl di Reggio Emilia che ha chiesto a tutti i componenti della squadra, staff compreso, di rimanere a casa e rispettare l’iter della quarantena.
“Abbiamo scritto al Consiglio Direttivo di Lega B” spiega Tosi, sottolineando come il vice-presidente di quest’organo sia Mezzaroma, comproprietario della Salernitana. “Trincerandosi dietro a questi regolamenti totalmente sbagliati, il Direttivo ha fatto come Ponzio Pilato e se ne è da subito lavato le mani”.
Duro il commento del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. “La Reggiana ha 18 calciatori positivi al Covid. Fino a ieri, fra giocatori e staff erano in 29. Molti dirigenti anche di altre squadre invocavano la sospensione della partita, ma i vertici del calcio italiano di serie B non hanno detto niente. Tutto questo è incomprensibile“.
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