Inter-Real Madrid in Champions League riporta alla mente la doppietta di Roberto Baggio nel 1998, che anche la UEFA ha ricordato sui profili social
L’Inter, ferma a due punti dopo le prime tre partite, rischia la seconda eliminazione consecutiva ai gironi di Champions League. Il gol di Rodrygo a dieci minuti dalla fine ha completato all’andata la rimonta del Real Madrid.
L’ultima italiana ad aver vinto la Champions League, alzata proprio al Santiago Bernabeu nel 2010, deve invertire la rotta per non vanificare subito le speranze di qualificazione nella 14ìma partecipazione alla fase a gironi, la terza consecutiva.
La sfida fra Inter e Real Madrid rimanda due grandi ricordi per i tifosi nerazzurri. Ricorda la prima vittoria in Coppa dei Campioni, la finale del 1964 vinta al Prater di Vienna contro le merengues di un Alfredo Di Stefano colpito dal talento di Sandro Mazzola. E la grande notte di Roberto Baggio a San Siro, il 25 novembre del 1998.
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Inter-Real Madrid, la doppietta di Baggio in Champions League
La Curva Nord stringe Zamorano in un abbraccio di gioia dopo il gol dell’1-0. Il cileno devia un tiro di Ronaldo e scatena l’entusiasmo. Seedorf, che come Ronaldo o Roberto Carlos ha indossato entrambe le maglie, pareggia e raffredda San Siro.
Ma al minuto 68, e non potrebbe essere altrimenti nella simbologia di questa partita, inizia la rivoluzione. Entra Roberto Baggio, che si piazza accanto a Ronaldo. L’Inter si butta avanti, contro i grandi campioni in maglia bianca, con l’eleganza da pittore di Baggio e la grinta spinta allo spasimo del “Cholo” Simeone.
E’ proprio l’attuale tecnico dell’Atletico Madrid che avvia l’azione del nuovo vantaggio nerazzurro. E’ lui a scambiare con Baggio che calcia di destro e spiazza il portiere tedesco Illgner, nonostante il suo tentativo di deviazione di piede.
Non è finita. Baggio è travolto da un’insolita frenesia. Chiede un rigore, che a torto gli viene negato, ma nella sua notte c’è solo gloria. C’è un dribbling su Illgner, un gol a porta vuota, una doppietta festeggiata in un’estasi di felicità tra campo e tribune. Tra palco e realtà.
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