“Non sarà una sessione di calciomercato ricca, semmai la definirei creativa, all’insegna degli scambi”. Parole di Fabio Paratici, che da tempo sottolinea quanto l’emergenza sanitaria legata al Covid abbia quasi azzerato la possibilità di investire. Lo specchio di questa crisi è palese in questo mese di trattative che sta per chiudersi, fra scambi più o meno riusciti e affari mai decollati. Anche un piccolo rilancio fa saltare il banco, o questioni legate agli ingaggi come nel caso di Dzeko e Sanchez, destinati, probabilmente, a non cambiare casacca. Un quadro ormai chiaro perché comune a tanti club, in cui le cifre da mettere a bilancio hanno forse gonfiato alcune valutazioni che altrimenti sarebbero più basse.
Fra la sessione di mercato estiva e quella invernale, la squadra che ha investito di più è la Juventus. Pesano i 72 milioni per Arthur nella trattativa con il Barcellona legata a Pjanic, altrimenti la valutazione del brasiliano sarebbe stata più bassa. Stesso discorso vale per l’innesto di Rovella, mentre per colpi più onerosi, Chiesa e Morata, sono in totale 20 i milioni sborsati. Un paradosso che rende l’idea e le difficoltà incontrate. Anche dall’Inter. Se per i bianconeri il totale speso in stagione sul mercato è di 128,20 milioni, i nerazzurri sono poco dietro con circa 100 milioni versati nelle casse di altri club. Pesa l’acquisto di Hakimi, ma anche i riscatti di Barella e Sensi, che testimoniano le difficoltà nel prelevare gli interi cartellini dei giocatori e la volontà, forse la necessità, di spalmarli in più esercizi.
Le sorprese però non mancano. Al terzo posto, alle spalle di Inter e Juve, fra le società che hanno messo mano al portafoglio c’è un club che ha operato molto, ma al momento non ha ancora raccolto i risultati dai nuovi arrivi.
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Calciomercato, dietro Juve e Inter c’è il Parma: tante spese, ma la classifica non decolla
Il Parma è la terza squadra ad aver puntato e speso di più sul calciomercato dopo Inter e Juventus. Una sorpresa, se si considera che il Milan capolista, in questa speciale classifica, ha investito un quarto della cifra messa sul piatto dagli emiliani. La società di Krause ha infatti sborsato un totale di circa 94 milioni di euro per il rafforzamento della squadra. Una cifra enorme se si legge la voce delle entrate. Solo 4,30 milioni da fonti Trasfermarkt, che portano il club ad avere una aspettativa forte in classifica ma mai giustificata dai risultati.
Pesa molto il riscatto di Roberto Inglese, 18 milioni, e anche il nuovo arrivo Dennis Man, che ha garantito alla Steaua Bucarest circa 13 milioni. Le aspettative sono alte, come lo erano per i calciatori arrivati in estate. Circa 8 milioni per Karamoh, quasi la stessa cifra spesa per Busi e poi ancora 6,90 milioni per Grassi, 6,50 per Sohm e Pezzella, e un totale di circa 17 milioni per Kurtic, Osorio, Hernani e Sepe. Un bilancio magrissimo visto il penultimo posto in classifica, e reso ancor più pesante dal rendimento di Mihaila, arrivato per 8,50 milioni e quasi mai impiegato. Cifre pesanti per calciatori il cui valore è crollato dopo le recenti prestazioni della squadra e la svalutazione causata da un mercato povero. A D’Aversa il compito di valorizzare una rosa che altrimenti potrebbe diventare un fardello più che una risorsa.