Sebino Nela, ex campione della Roma, ha raccontato la lotta contro la malattia e la rottura dei rapporti con la sua famiglia.
Questo pomeriggio, Sebastiano Nela è stato ospite del programma condotto da Serena Bortone su Rai 1. L’ex terzino della Roma, vincitore per altro dello scudetto 1982/83 con i giallorossi, è stato intervistato per presentare il libro autobiografico “Il vento in faccia e la tempesta nel cuore“.
Poco meno di dieci anni fa, Sebastiano – meglio noto come Sebino – ha scoperto di avere un tumore e ad “Oggi è un altro giorno” ha raccontato la sua battaglia.
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Un uomo timido che in campo si trasformava e dava tutto sé stesso sulla fascia sinistra e destra. Un difensore, un lottatore quando giocava a calcio, e un lottatore anche nella vita fuori dal prato verde. Sebino Nela ha raccontato la sua battaglia contro il cancro al colon, scoperto un po’ per caso: “Nove anni fa andai dal medico per un gonfiore allo stomaco. Mi sono salvato per un pelo – dice l’ex calciatore della Roma – Sono stato sottoposto a 4 interventi, ho fatto due anni e mezzo di chemioterapia, miglioravo sotto alcuni aspetti e ne peggioravo sotto altri. Mi sono fatto coraggio da solo: vedevo mia moglie e mia figlia piangere, ma io avevo bisogno del loro aiuto“.
Ma nella sua famiglia, non è stato il solo ad aver lottato contro una terribile malattia: “Mio padre, mio zio, una delle mie sorelle sono andate via per un brutto male. Ora un’altra mia sorella sta combattendo. E allora guardo verso l’altro e chiedo ‘Perché?“, dice affranto.
Nela è visibilmente emozionato, e con occhi lucidi racconta come questa malattia gli ha cambiato la vita: “Ora guardo le cose con una diversa prospettiva, ci sono priorità diverse. Nella mia carriera ho avuto diversi infortuni, ma a tutto c’era una spiegazione. In questo caso no, il tumore non è controllabile e mi ha infastidito molto. Il mio carattere mi ha aiutato e poi bisogna essere positivi e farsi forza. Inoltre, bisogna porsi degli obiettivi: è fondamentale. Quello mio è di stare bene“.
Nela ha raccontato anche di aver rotto i rapporti con la madre e la sorella negli anni 90′. “Era troppo facile stare assieme a Sebino, ma più difficile assieme a Sebastiano – spiega facendo il paragone tra il calciatore e l’uomo – Io ho aiutato la mia famiglia, ma quando ho chiesto una mano dopo la rottura della relazione con la mia prima moglie, hanno fatto un passo indietro. Credo di aver fatto bene a chiudere i rapporti, mi sono sentito tradito“.