L’Inter senza Lukaku non riesce a concretizzare la grossa mole di gioco creata. Il belga è nell’anno dei record, e ha la migliore media della sua carriera. Superata al momento l’incredibile stagione con l’Everton. A Conte però manca una alternativa vera
C’è una Inter con Romelu Lukaku e una senza. Non nel gioco, perché anche ieri contro la Juventus il disegno tattico di Conte e la costruzione del gioco non sono mancate. Sul piano realizzativo però, l’assenza del belga è pesata. Accadde lo stesso nel match di campionato contro la Sampdoria, in cui Conte, privo del suo bomber, non riuscì a scardinare la resistenza degli uomini di Claudio Ranieri. Il match di Coppa Italia ha scavato un altro piccolo solco in una squadra dai due volti. Con il centravanti ex Everton i nerazzurri riescono ad andare a rete con una regolarità impressionante. La sua assenza invece svuota la squadra di concretezza, e Conte, un uomo in grado di sostituirlo, proprio non lo ha. Il mercato non ha colmato l’unico vero vuoto di una rosa costruita per vincere, ma la coppia Sanchez-Martinez, per quanto imprevedibile, non riesce mai ad aprire quegli spazi in cui i centrocampisti vanno a nozze.
Fu il caso del match in Serie A fra le rivali di sempre. La rete di Vidal nacque su un inserimento nei vuoti creati da Lukaku, e quella di Barella su un lancio lungo di Bastoni nelle praterie lasciate vuote da una difesa attenta a seguire in marcatura le punte avversarie. Conte ieri è stato chiaro. “Siamo partiti con un progetto che ora si è fermato”, e in quell’idea di costruzione, sicuramente era in previsione l’innesto di un centravanti di riserva. Lukaku serve quindi al tecnico più di ogni altro calciatore in rosa, e intanto il belga è nella miglior stagione della sua carriera.
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Inter, Lukaku ha una media gol da sogno: superata la stagione da sogno all’Everton
Volto incupito in tribuna accanto ad Hakimi e voglia di aiutare l’Inter in una gara che è più di una semifinale di Coppa Italia. Romelu Lukaku ha assistito ieri a San Siro alla sconfitta della squadra di Conte, che priva del belga non riesce a sviluppare al meglio la sua idea di gioco. La stagione dell’ex Manchester United, conti alla mano, è al momento la migliore della sua carriera. Con 14 reti in 19 partite, il belga ha una media di 1,3 centri a partita. Addirittura meglio della stagione 2016-2017, in cui con la maglia dell’Everton riuscì a collezionare 25 reti in 37 presenze, con una media di 1,48 bersagli per match.
Anche in Champions League la presenza del belga è fondamentale. Con 4 centri in 5 presenze, il suo rendimento è fra i migliori in giro per l’Europa. Conte si gode il suo cecchino, ma dovrà riflettere su una squadra che senza di lui non riesce ad incidere. I nerazzurri uscirono sconfitti dal match contro la Sampdoria e Conte forzò nel finale il suo ingresso a mezzo servizio. Contro il Parma la sua assenza pesò molto e il match finì in parità, e anche in Champions i nerazzurri uscirono dal match contro il Real Madrid senza punti. Numeri che fanno riflettere su uno dei migliori goleador in giro per l’Europa, e su una squadra che senza di lui fatica molto.