Il Tigre di Gignac vince all’esordio nel Mondiale per club. A 36 anni l’attaccante considerato uno dei migliori talenti nel 2010, continua a prendersi le sue rivincite. In passato fu vicino alle big di Serie A, fra sfottò per il peso ed esultanze originali.
Il Mondiale per Club si è aperto oggi con la rivincita di André-Pierre Gignac. L’attaccante francese, che nel 2010 e negli anni a seguire era considerato uno dei migliori talenti del calcio europeo, si è preso il palcoscenico negli ultimi anni di una carriera piena di alti e bassi. Fu considerato un calciatore con caratteristiche simili a quelle di Ibrahimovic, fu più volte accostato all’Inter e alla Juve, addirittura come vice Trezeguet, ma dopo il suo passaggio in Messico ha battuto tutti i record. Quattro tornei di apertura vinti, 1 di clausura e la Champions League Concacaf con il titolo di capocannoniere.
Una storia nata da un’offerta irrinunciabile per un calciatore che nella Ligue 1 chiuse la stagione 2014-15 con 21 gol in maglia Marsiglia. Da lì in poi una esperienza magica, ma con tante intemperanze fuori dal campo. I tifosi del Psg gli cantavano “Un Big Mac per Gignac”, sottolineando la scarsa forma fisica di un centravanti quasi mai in condizioni ottimali nonostante il grande talento. Poi l’incontro con Bielsa proprio al Marsiglia, la stagione da record e l’approdo in Messico, dove gode di grande popolarità nel campionato più seguito al mondo dopo quelli europei. Le sue esultanze lo hanno reso ancora più celebre. Dal gesto in cui ipnotizzava i compagni dopo i gol all’imitazione dei cartoni animati di Dragon Ball, Gignac è il calciatore più amato nell’America Latina. E nel Mondiale per Club, potrebbe regalarsi altre grandi soddisfazioni.
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Si chiude con il risultato di 2-1 e la doppietta di Gignac il primo match del Mondiale per club. Il Tigre, squadra messicana, batte i Sudcoreani dell’Ulsan Hyundai, e avanza grazie alle reti di un calciatore amatissimo in America Latina e troppo spesso criticato in Francia. Due reti, di cui una su rigore e una al volo da grande opportunista per un centravanti che avrebbe potuto avere una carriera diversa.
La sua squadra, in svantaggio all’esordio, è riuscita a ribaltare un incontro ruvido, in cui non sono mancate le intemperanze della punta ex Tolosa e Marsiglia. Diversi faccia a faccia con gli avversari e il dito sulla bocca dopo il gol per mettere a tacere gli avversari. Un classico per un calciatore che vive le partite in maniera accesa ed è amatissimo per l’attaccamento alla squadra. E’ infatti suo il record di miglior marcatore europeo nel campionato messicano. Un primato che risale al novembre del 2020, quando la rete numero 125, siglata al Toluca, gli permise di superare il bottino di Isidro Langara, che resisteva dal 1946.