Clattenburg aggiunge un nuovo capitolo relativo a Juve-Real del 2018 e parla delle minacce agli arbitri. La denuncia di Dean riapre un capitolo che si arricchisce di nuovi particolari.
Clattenburg analizza le minacce agli arbitri che sono al centro del dibattito in Inghilterra e svela un aneddoto su Real-Juve del 2018. L’ex fischietto ha definito “una vita nella paura” la carriera che è stata ricca di lettere con minacce. Il caso Dean, che dopo l’espulsione di Soucek è stato messo nel mirino dei tifosi del West Ham, non è isolato, e Clattenburg ha svelato un curioso aneddoto dopo la gara che i bianconeri persero a causa del contatto fra Benatia e Lucas Vasquez. Una decisione pesante che scatenò l’ira dei tifosi ma anche dei giocatori in campo e lo sfogo che portò Buffon a dichiarazioni dirette sull’operato del direttore di gara, accusato di aver sbagliato una scelta molto influente.
Clattengurg ha parlato della sua esperienza raccontando un aneddoto curioso che fa riflettere. “Il mio postino pensava di farmi un favore recapitandomi spesso tante lettere. All’interno però c’erano minacce anche pesanti, ma a tutto deve esserci un limite. C’erano insulti vili ed è una situazione dolorosa, anche spaventosa. Sono missive anonime, quindi gli autori di questi gesti restano impuniti. Anche Oliver fu al centro di un fatto increscioso dopo Real-Juve“
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Real-Juve, Clattenburg svela le minacce: “Oliver dovette trasferire la famiglia”
L’arbitro Clattenburg ha raccontato la dura reazione di alcuni tifosi contro Oliver, accusato di aver sbagliato dopo il match Real-Juve di Champions League. Era il 2018, e un contatto fra Benatia e Lucas Vasquaz nel finale regalò la vittoria ai blancos, bersagliati dalle critiche dei tifosi per una scelta molto discussa. Oliver concesse il penalty e la Juve criticò una decisione apparsa affrettata nel momento più caldo della partita e della stagione.
Clattengurg ha svelato un retroscena agghiacciante. “Non fu bello. Oliver per una scelta in campo ricevette minacce pesanti, e fu costretto a prendere una decisione drastica. Dopo quel match la sua famiglia fu trasferita in un altro luogo per placare le polemiche ed evitare fatti spiacevoli. Noi arbitri siamo stati spesso al centro di questi fatti incresciosi, e le critiche possono anche starci, ma c’è un limite che viene oltrepassato troppo spesso”.