In Juventus-Inter di Coppa Italia Lautaro Martinez si è divorato un clamoroso gol a porta spalancata: un errore come contro lo Shakhtar e come i suoi compagni di squadra.
Il capitolo secondo tra Juventus e Inter si è concluso a reti bianche. Lo 0-0 ha permesso ai bianconeri di accedere in finale di Coppa Italia, grazie al 2-1 fuoricasa dell’andata. E’ stata una partita concitata, sopratutto sugli spalti. Non ha regalato molto spettacolo, ma gli ospiti avrebbero avuto una chiara occasione nel primo tempo per riaprire il discorso qualificazione.
Infatti, Lautaro Martinez al 28′ del primo tempo si divora una rete clamorosa, con Buffon completamente fuori dai pali. L’argentino non approfitta del rimpallo favorevole, e calcia malissimo non centrando lo specchio della porta che era praticamente privo di difensori. Un errore costato carissimo, ma non l’unico stagionale per l’argentino.
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Inter, la fiera dei gol sbagliati: Lautaro Martinez non è l’unico
In stagione, il Toro ha fallito anche un’altra grande chance, per certi versi ancor più clamorosa. Infatti, nella seconda gara del girone di Champions contro lo Shakhtar, l’argentino ha avuto l’opportunità ad inizio secondo tempo per sbloccare il match, terminato poi 0-0. In quell’occasione, il portiere avversario respinse un tiro dalla distanza e Martinez arrivò quasi indisturbato per spingerlo a porta spalancata. La sua conclusione, però, andò sorprendentemente a lato.
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Nella scorsa stagione, alla ripresa del campionato dopo lo stop causato dal Covid, Roberto Gagliardini fu protagonista di un errore sotto porta che non ha eguali. Il centrocampista, all’interno dell’area piccola e con 7 metri di porta vuota, sparò il pallone sulla traversa. Ovviamente, Gagliardini fu bersaglio social. Ma pochi mesi dopo, Romelu Lukaku in finale di Europa League si divorò un contropiede che suscitò anche una reazione particolare del proprio mister. Il belga portò palla fino al limite dell’area di rigore, e poi calciò addosso al portiere. Conte si mise le mani nei capelli e pronunciò disperato queste parole: “No, Romelu mio!“. Errori che costano caro: all’Inter manca l’instinct killer.