Il Carnevale brasiliano è il più movimentato del mondo, ed è una festa molto sentita in Brasile, così tanto, che i calciatori brasiliani in Europa, a volte sono “scappati” per andare a festeggiarlo
Estro, velocità, tecnica, sono solo alcune delle qualità che hanno i calciatori brasiliani. I club europei li scelgono per la loro capacità di saltare l’uomo, e creare superiorità nella metà campo avversaria. Però, certe volte, alcuni brasiliani sentono il bisogno di tornare in patria, per il Carnevale.
Questa festa è fondamentale, per alcuni di loro viene prima del calcio. Ronaldo il fenomeno, Ronaldinho, Edmundo, Neymar, Adriano, Romario, storie diverse di giocatori fortissimi che al Carnevale non vi hanno mai rinunciato.
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O’Ney, è un calciatore molto soggetto agli infortuni, sin da quando è approdato al Barcellona, e poi al PSG. Stranamente, però, i suoi ko capitano troppo spesso tra febbraio e marzo, cioè in concomitanza proprio con il Carnevale, e nel suo caso, anche con il compleanno della sorella.
Il 10 dei transalpini si è fermato per ben cinque stagioni di fila. Saltando quasi sempre la doppia sfida degli ottavi di Champions League, in cui il PSG non è quasi mai riuscito ad andare oltre. Nel 2020, dopo aver annunciato di non andare al Carnevale di Rio, si fece espellere, e solo la pandemia lo ha fermato.
Imperatore in campo e anche fuori, Adriano è un grande amante del Carnevale. Purtroppo amante anche dell’alcol che gli ha rovinato la carriera, quando andò al Flamengo, oppure a giocare a Miami, ottenne la possibilità di andare a Rio per festeggiare.
Ronaldinho è un altro giocatore che non si fa pregare quando si tratta di festeggiare. Addirittura nel 2011, svincolato dal Milan, decise di rimandare accordi con altre squadre, per godersi il Carnevale.
Ronaldo il fenomeno è uno dei più amati in Brasile, e nel 2002, con l’Inter di Cooper in corsa per lo scudetto, e lui infortunato al ginocchio, decise di riprendersi proprio festeggiano il Carnevale a Rio. Festeggiamenti, che ripete ogni anno.
Edmundo, giocatore che in Italia ha lottato per lo scudetto con la Fiorentina del Trap e di Batistuta, addirittura aveva fatto inserire nei suoi contratti la clausola per il Carnevale. Celebre la sua “fuga” del 1999, dopo il big match col Milan e l’infortunio di Batistuta.
Altro caso celebre, è quello di Romario. Uno dei pochi calciatori nella storia a fare 1000 gol, che ai tempi del Barcellona disse a Crujff, allenatore blaugrana, che a breve avrebbe preso un aereo per andare in Brasile. L’olandese allora lo stimolò; due giorni di riposo supplementari in caso di doppietta nella partita successiva due gol. Il resto è storia con Romario a festeggiare il Carnevale a Rio.
Dunque, estro, velocità, tecnica, i club europei e gli allenatori, vorrebbero che i calciatori brasiliani li usassero in campo questi attributi, e non per escogitare falsi infortuni o squalifiche volontarie.