L’Inghilterra dà il suo via libera: ad Euro 2020 ci saranno i tifosi al Wembley Stadium, ma cosa accadrà negli altri stadi?
Circa un anno fa, i governi Nazionali cominciavano a tremare. Il Covid era arrivato in Europa, si stava iniziando a diffondere velocemente a macchia d’olio e la presenza di dispositivi di protezioni era considerata anche eccessiva, per certi versi. I primi influenzati, i primi morti, la pandemia. Gli stadi, come qualsiasi luogo aperto al pubblico, sono stati immediatamente chiusi perché pericolosi ambienti di diffusione del contagio.
Principalmente, nessuno avrebbe immaginato che anche l’Europeo fosse a rischio. E invece, fu necessario posticipare anche la manifestazione calcistica più importante del continente, vista l’impossibilità da parte dei tifosi di circolazione. Inoltre, Euro 2020 ha una caratteristica ben precisa. Per questa sedicesima edizione, la UEFA pensò nel lontano 2012 di disputare il torneo in dodici Paesi diversi, per celebrare il gioco, lo spettacolo e aumentare l’appeal della manifestazione. Una scelta che – col senno di poi – si è rilevata disastrosa. Infatti, ad oggi è ancora difficile poter dire se la competizione possa disputarsi a porte aperte o chiuse e tutto dipenderà dalle singole Nazioni che ospiteranno le partite.
La gara inaugurale dell’Europeo sarà a all’Olimpico di Roma, il terzo stadio per capacità tra quelli scelti. Ad oggi, però, i campionati calcistici tra professionisti vanno in scena senza pubblico ed è difficile poter fare previsioni distanti 4 mesi. L’ultima partita, invece, sarà giocata al Wembley di Londra. Ed oggi, il governo britannico ha lasciato un messaggio di speranza agli appassionati del football.
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I tifosi inglesi torneranno allo stadio verso metà maggio. Ad annunciarlo sarebbe stato il Premier Boris Johnson, come riporta il quotidiano britannico Mirror. Le partite si disputeranno a porte aperte per un massimo di 10 mila persone o un quarto della capacità degli impianti. I supporter del massimo campionato inglese potranno “riabbracciare” i propri campioni giusto per l’ultima giornata di Premier League, in programma il 23 maggio.
Il Wembley Stadium ospiterà tutte le tre gare dell’Inghilterra del girone – tra cui anche il “derby” contro la Scozia – un ottavo di finale, una semifinale e la finale. Almeno questo stadio potrà riempirsi di colore e di pubblico, seppur composto di 10 mila unità su 90 mila sediolini a disposizione. Ma negli altri 11 impianti che corrispondo ad 11 Paesi diversi, la situazione è tutta da monitorare. Addirittura, al momento, alcune gare internazionali sono state giocate in luoghi neutri, a causa delle restrizioni vigenti per combattere contro le varianti del Covid. Le squadre inglesi, appunto, hanno dovuto giocare i match di Champions ed Europa League in luoghi diversi, come Torino, Budapest o Roma.
Dunque, c’è una possibilità – non troppo remota – di poter avere alcuni impianti vuoti ed altri parzialmente aperti al pubblico. Tutto dipenderà dalle singole normative vigenti nei dodici Paesi che ospiteranno gli Europei: dall’Azerbaigian all’Ungheria, dalla Spagna alla Russia. Dodici situazioni epidemiologiche completamente diverse. Doveva essere una manifestazione unica, e rischia di esserlo.