Sono 4 gli esoneri in questa stagione e il bilancio per il club di Serie A è in chiaroscuro. Ballardini ha cambiato volto al Genoa, Nicola ci prova, ma gli altri ancora non decollano.
Torna d’attualità il tema legato agli esoneri in Serie A. Di Francesco è ormai già stato esautorato da Giulini, mentre Gattuso rischia meno ma è appeso ad un filo sottile in casa Napoli. I presidenti riflettono, perché Febbraio è solitamente un mese decisivo nella stagione. Se a Cagliari la decisione è praticamente solo da ufficializzare, De Laurentiis non è convinto. Le scelte sono spesso fatte per cambiare rotta e dare spinta nella caccia agli obiettivi, ma sostituire i tecnici in corsa è sempre un rischio, e i risultati non sono sempre immediati. Lo sanno bene al Parma, dove Liverani dopo un inizio disastroso è stato sostituito da Roberto D’Aversa.
Una scelta forse anche necessaria, che però non ha del tutto cambiato il volto alla squadra. La società ha provato sul mercato ad accontentare l’allenatore, ma i numeri non convincono affatto. Nelle 16 partite alla guida dei ducali, Liverani ha raccolto solo due vittorie e 6 pareggi, a fronte di 8 sconfitte. Il suo esonero però non ha cambiato la situazione, anzi. D’Aversa non ha ancora vinto dal suo ritorno in panchina, raccogliendo 2 punti e 5 ko. Il Parma non si è mai schiodato dal penultimo posto in classifica, e la distanza dalla quart’ultima è aumentata, con il Torino avanti di 6 lunghezze.
A Firenze invece la sostituzione in panchina ha prodotto un miglioramento, ma non un vero cambio di rotta. Iachini fino al suo esonero a Novembre aveva raccolto solo due successi e due pareggi. Troppo poco per Commisso, che lo ha sostituito con Prandelli. Lo score dell’ex tecnico della nazionale ha portato ai viola 17 punti, ma anche 7 sconfitte. Non un grande bottino in una stagione anonima che vede i gigliati lontani di quasi 20 punti dalla zona Europa.
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Serie A ed esoneri: il bilancio premia Preziosi, il Toro spera in Nicola
Ripagata invece la scelta di Preziosi, che ha puntato sul “Ballardini 4.0”. Il tecnico è stato nuovamente richiamato sulla panchina del Genoa, che da quel momento ha iniziato a macinare punti. Rolando Maran ha pagato una serie infinita di assenze legate al Covid, e non è riuscito ad esprimere al meglio le sue qualità al timone dei liguri. Il suo bilancio però ha condizionato le scelte di un presidente che non ci pensa due volte a cambiare. Una vittoria, 4 pareggi e 8 sconfitte: questo lo score di Maran con i rossoblu. Totalmente diverso il record del suo successore. Ballardini ha messo insieme 5 vittorie, 4 segni “x” e una sola battuta d’arresto, cambiando il volto alla squadra e risollevandola dalle zone calde della classifica.
A Torino la svolta c’è stata. Non troppo evidente, ma di sicuro tangibile. La gestione Giampaolo ha portato ai granata solo 13 punti e 9 pesanti battute d’arresto. La squadra non ha mai espresso un grande calcio, spingendo Cairo alla decisione di allontanare l’ex Milan. L’avvento di Nicola ha garantito ai granata una striscia di imbattibilità che dura da 5 gare. Con 4 pareggi e un successo, il tecnico ha portato la squadra a 6 punti di distanza dal terzultimo posto, e nonostante il suo bottino non sia ancora sufficiente a dare la svolta, la squadra ha blindato la difesa, non perde più ed è in fiducia.
Quattro cambi quindi nelle panchine in Serie A, per un bilancio che di sicuro soddisfa Preziosi e Cairo. Un po’ meno le proprietà americane. A Parma il club rischia ancora la retrocessione, mentre Commisso forse si aspettava qualche successo in più per la sua Fiorentina, che non ha ambizioni europee e non rischia di essere risucchiata nelle zone calde. Una stagione senza sussulti per la viola, che però ha un tecnico sul quale ricostruire nuovi successi.