Calciomercato, cosa è cambiato? Tanti rimpianti e poche certezze in Serie A

Il calciomercato in Serie A ha chiuso da un mese fra rimpianti, poche certezze e acquisti che non sono decollati. Sono molti i club che hanno avviato trattative poi tramontate. 

Dopo un mese dalla chiusura del mercato la Serie A tira le somme di una sessione povera, definita creativa ma con poche certezze e molti rimpianti. Le società hanno scelto di rimandare le spese al prossimo esercizio, fra prestiti e accordi che non appesantiscono le casse dei club. Conti in rosso e perdite ingenti hanno condizionato le scelte dei direttori sportivi, che però hanno trovato il modo di inserire nuove pedine in rosa. Il risultato però non sembra aver cambiato del tutto il volto alle squadre. Il Milan ha cercato invano di portare Simakan in rossonero.

L’infortunio del calciatore e una valutazione alta hanno frenato Maldini e Massara, che poi hanno virato su Tomori. Una scelta necessaria per rimpolpare un reparto fondamentale, che però è ancora nel mirino dei tifosi. Il rendimento di Romagnoli è calato negli ultimi mesi, e il Milan ci aveva visto lungo. Le altre scelte non sembrano al momento vincenti. Meitè non ha affatto convinto. Mandzukic può tornare utile ma al momento fra infortuni e una scarsa condizione fisica ha aggiunto poco alle rotazioni di Pioli.

Juve e Roma: Pirlo all’asciutto, Fonseca ha una certezza in più

roma
Paulo Fonseca allenatore Roma (Getty Images)

Anche la Juve ha molti rimpianti. Rovella è un colpo per il futuro in un reparto che aveva bisogno forse di nuove figure. L’attacco però è il reparto messo nel mirino da Pirlo e Paratici, ma le trattative sono sfumate. Un errore, forse dettato dall’impossibilità di investire, ma il tecnico bianconero avrebbe avuto necessità di un centravanti di scorta.

La Roma si è mossa cercando calciatori funzionali alle idee di Fonseca. La necessità era quella di rafforzare il reparto degli esterni, ma il sorpasso alla Juve per Reynolds al momento è servito a poco. Zero presenze e tanti punti interrogativi per l’americano, rientrato in patria per risolvere alcuni problemi burocratici. L’innesto di El Shaarawy non è ancora giudicabile, ma l’idea di riportare in giallorosso un calciatore di talento che conosce la piazza non è sbagliata.

Leggi anche: Serie A ed esoneri, il bilancio dopo i cambi in panchina

Calciomercato Serie A, Cagliari e Napoli: tante idee e poche certezze

Mercato Nainggolan
Nainggolan contro Immobile (Getty Images)

Anche le squadre in lotta per non retrocedere hanno cambiato molto, ma il bilancio dopo un mese di calciomercato non sembra premiare le scelte. Se c’è una squadra che ha lavorato bene è il Genoa, che ha puntato un solo giocatore già protagonista. E’ Strootman, che ha registrato la mediana di Ballardini facendo compiere il salto di qualità ai liguri. La Sampdoria invece ha prelevato Torregrossa che ha già trovato la via del gol ed è un ottima soluzione alle spalle dei titolari. Lazio e Napoli non si sono mosse.

I biancocelesti hanno prelevato solo Musacchio per dare rotazioni a Inzaghi, mentre i partenopei non hanno cambiato volto alla squadra. Un errore, forse indiretto, perché Gattuso non ha la sfera di cristallo, ma la condizione precaria di alcuni calciatori, e i tanti impegni in stagione, hanno mandato in crisi il tecnico, costretto a lavorare con pochi calciatori in gruppo. Comprare e spendere non è però sempre sinonimo di successo.

Il Cagliari è l’esempio lampante. Nainggolan e Rugani non sono innesti da squadra penultima in classifica. I rossoblu hanno scelto due calciatori che potrebbero tranquillamente giocare in squadre ben più forti, ma poco è cambiato. L’esonero di Di Francesco ne è la testimonianza più diretta.

Calciomercato Serie A: il Parma ha speso più delle big, ma la squadra non decolla

Zirkzee Parma
Il debutto di Zirkzee con il Parma (Getty Images)

Stesso discorso vale per il Parma. La nuova proprietà inglese ha speso quanto una big, ma i risultati non arrivano. Pellè si è subito infortunato, Zirkzee ha bisogno di tempo per inserirsi e il talentuoso Man ancora si è visto poco. Conti al momento ha collezionato una serie di insufficienze e Bani non basta a risolvere i problemi della difesa. Colpi ottimi in prospettiva, ma i ducali devono vincere subito per averne una migliore. Ha ragionato in questo modo il Crotone, puntando Di Carmine e Ounas. Scelte buone per risalire subito, ma ancora non premiate.

A Firenze Kokorin non ha inciso, mentre Gasperini con Maehle e Kovalenko ha scelto di coprire i buchi in rosa. Il Benevento ha guardato al futuro con il colpo Gaich, che ancora però non si è visto in giallorosso, mentre il Torino si gode Mandragora e attende Sanabria: due soli colpi ma ragionati. A Verona hanno deciso di dare fiducia a Lasagna, ma la cura Juric ancora non ha fatto effetto. A conti fatti i calciatori in Serie A sono arrivati, ma il miglior mercato lo ha fatto chi è riuscito a trattenere i suoi big senza stravolgere niente. A Conte sarebbe servita una punta di riserva in un reparto corto, ma Suning ha bloccato gli investimenti.

Poco male per il tecnico, che contrariamente al solito non ha messo l’accento sulle scelte del club e puntato sui suoi uomini. Gli effetti? Come sempre parla il campo, e il derby della Madonnina non ammette repliche.

 

Gestione cookie