Atalanta, dall’incubo Covid al Real: in un anno Percassi e Bergamo hanno vinto

Un anno fa Bergamo attendeva il ritorno di Champions chiusa in casa, con l’incubo Covid che metteva in ginocchio una città intera: ora arriva il Real, ma Percassi ha già vinto.

Un anno strano quello vissuto dall’Atalanta di Percassi e dalla città di Bergamo, che si sveglia oggi con il sogno di un match storico in Champions con il Real. Una partita che racchiude le meraviglie della gestione di una famiglia di grandi imprenditori, capace di prendere in mano una squadra da metà classifica per portarla ad affrontare il club più blasonato del mondo. Il presidente ha già vinto, e insieme a lui tutta la città di Bergamo, che 365 giorni fa era chiusa in casa e tremava per l’incubo Covid, e per l’attesa del match con il Valencia. Un anno dopo Gasperini ci riprova. Forte di una società alle spalle che ha cambiato il modo di affrontare il calcio alla Dea.

Percassi non ha stravolto l’identità di una squadra che individua le pedine giuste, ma che ha la grande capacità di non vendere. Investire, valorizzare, non disperdere il capitale costruito sul campo. Queste le tre chiavi con cui oggi il club ha aperto un cassetto pieno di sogni. Nessuno avrebbe mai creduto anni fa che questa sarebbe stata la partita di Muriel, discontinuo al suo arrivo in Italia e ora immarcabile, ma neanche di Zapata, svenduto dal Napoli e adesso inarrestabile. Sarebbe stato difficile credere che Gasperini, silurato in fretta dall’Inter, sia ora nuovamente nelle fasi finali della Coppa. Mentre i nerazzurri sono già fuori da un po’.

Ad inizio anno molti addetti ai lavori erano dubbiosi sulla capacità di confermarsi da parte della Dea. Da Bergamo hanno risposto sul campo, ritrovandosi oggi ad affrontare club con fatturati mostruosi, bacheche ricche di trofei, e mettendo anche un po’ di timore al Real. Zidane ha molti assenti, e se un anno fa tutti tifavano l’Atalanta che rappresentava la resistenza dell’Italia intera al dramma Covid, ora tutti la temono per la qualità in campo. E’ il miracolo di Percassi, che al fischio iniziale di questa sera vedrà passare davanti ai suoi occhi un cammino lungo e in salita. Che lo ha portato finalmente nella piazza più scintillante d’Europa.

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Zidane conta gli infortuni e trema, l’Atalanta può fare la storia: i motivi che favoriscono la Dea

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Il Real Madrid volerà a Bergamo senza tanti titolari (Getty Images)

E’ un Real Madrid incerottato quello che farà visita questa sera all’Atalanta. Al Gewiss Stadium arriverà una squadra sempre “galattica”, ma Zidane in cuor suo teme i bergamaschi, sfrontati, rapidi, cattivi sotto porta. Le assenze di  MarceloCarvajal, Eden Hazard, Valverde, Rodrygo Goes, Sergio Ramos e Benzema, costringeranno in tecnico a mandare in campo una formazione inedita. Non mancano i campioni e gli uomini in grado di cambiare volto al match, soprattutto a centrocampo, ma di certo Gasperini incassa una serie di buone notizie. Le chiavi tattiche del match saranno tre, e la Dea può davvero approfittare di un avversario molto rimaneggiato.

Al centro dell’attacco Zidane dovrebbe contare su Mariano Diaz, che in stagione ha messo a segno solo un gol. Non un grande bottino se paragonato alle medie di Muriel, e Zapata, capaci di andare a bersaglio con una regolarità impressionante. Un cleen sheet in casa potrebbe già essere la prima notizia buona per la Dea, che dovrà però concedere poco a centrocampo. Modric, Kroos e Casemiro sono tre calciatori di livello mondiale, e la chiave tattica del match è tutta nella linea mediana. Chi vince il confronto porta a casa il bottino pieno.

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L’Atalanta è al top, il Real no: la Dea tenta lo scherzetto

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Zapata e Muriel, la coppia d’oro di Gasperini (Getty Images)

Lo stato fisico e la sfrontatezza in campo sono altre due armi per l’Atalanta, che non trema davanti alle big e dopo un anno vissuto con l’incubo Covid alla porta vuole stupire l’Europa. Lo ha dimostrato nella passata stagione in Champions, e lo ribadisce in Serie A ogni volta che incontra i top club. Gasperini prova ad imporre il suo gioco, e la velocità degli esterni oltre ad un attacco prolifico, sono le due armi in più per cercare una notte scintillante al Gewiss Stadium.

Le squadre arrivano inoltre al match in uno stato fisico totalmente opposto. La Dea è forte di una posizione interessante in Serie A, di una forma eccellente e numeri in crescita. Il Real ha perso i pezzi, non disporrà di Benzema, calciatore più prolifico, e di altri elementi in grado di fare la differenza. Zidane è comunque al timone di una squadra che ha vinto tutto e sa bene come affrontare gli impegni più delicati. Le assenze però danno un po’ più equilibrio alla sfida, e quando Gasperini fiuta il blitz, il suo undici è in grado di tirar fuori il coniglio dal cilindro.

Ci sono tutti quindi gli ingredienti per tentare l’impresa. Per una città intera che dopo l’incubo Covid ha avuto una sola grande gioia. Le notti di Champions, quelle che fanno tremare le gambe, ma dalla gioia.

 

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