Il Parma deve cercare punti per la salvezza, ma il posticipo contro l’Inter non è assolutamente dei più semplici
L’impresa è ardua, se non impossibile. Il Parma va alla sfida di stasera del “Tardini” (alle 20.45 contro l’Inter) ben sapendo di affrontare l’avversario peggiore nel momento peggiore. Perché, in effetto, affrontare la squadra di Conte in questo periodo non è di certo una passeggiata.
Ai ducali va tutto storto, i nerazzurri invece stasera potrebbero allungare a + 6 sul Milan. Ci sono tutte le condizioni per assistere a una sfida impari, ma il Parma non vuole partire già sconfitto. Anche col ritorno di D’Aversa ci si aspettava di più dal gruppo ducale, ma le annate storte capitano soprattutto quando si trattengono calciatori scontenti e non si sa rivoluzionare la rosa.
Il cambio in panchina di inizio stagione non è stata la scelta più facile, con Liverani si è ripartiti da zero e nemmeno tanto bene. Il ritorno di D’Aversa (che era rimasto sotto contratto), inizialmente aveva ridato più calma e fiducia, mentre ora sembra tornata l’empasse, soprattutto per quanto riguarda la classifica.
Così, serve il colpo d’ala, la reazione che possa dare un senso all’intera stagione soprattutto per mettersi al passo con la zona salvezza, ora allargata anche alle squadre con 25 punti come Benevento, Spezia e Fiorentina.
Che sia ultimo o primo in classifica, mister D’Aversa preferisce giocare con un 4-3-3 non in maniera “kloppiana” ma con esterni contropiedisti, quasi levati al mondo dell’Atletica. E, fin quando lo scorso anno, questo compito era affidato a Kulusevski e a Gervinho i risultati si sono visti.
Ma in questa stagione, con il rosso andato alla Juventus e l’ivoriano che è rientrato in rosa dopo l’esclusione di qualche settimana fa, le cose sono ben cambiate. Gioco prevedibile e abulico, difesa disattenta o forse troppo logora per la categoria, c’è da cambiare decisamente qualcosa.
La capacità di gioco ora passa direttamente sui centrali di centrocampo, Kucka è l’unico a non aver mai abbassato la soglia dell’attenzione. Cinque i gol siglati dallo sloveno, che si conferma sempre un calciatore bravo ad abbinare qualità e quantità.
Soprattutto, è la panchina parmense che si è rivelata inadatta, con una manicata di giovani che dovranno farsi le ossa e non sono sicuramente pronti per la durezza della zona salvezza.
Dal mercato è arrivato qualcosa, non forse ciò che si aspettava. Il ritorno di Pellè può essere controproducenti. Ormai, passi il gossip, passi l’avventura cinese, ma deve dimostrare di essere un calciatore di Serie A e anche in fretta.
Stasera dovrebbe giocare uno spezzone, mentre Man dovrebbe partire titolare, è un altro giocatore arrivato a Parma con le stimmate del campione, ma deve ancora calarsi nella mentalità.