Il Sassuolo di De Zerbi non compie il salto di qualità. E probabilmente non lo compirà mai, se non si approfitta di campionato come questo…
Se parliamo di incompiute, il Sassuolo può rientrare direttamente in questa categoria…e nella categoria dei big, tanto per ritornare ai temi sanremesi. Perché i proverbi potrebbero sprecarsi, ma la squadra allenata da Roberto De Zerbi non arriva mai alla sua definitiva maturazione.
Se il tecnico è tanto osannato spesso da chi nemmeno ha mai visto una distinta dal vivo in un campo da calcio, tutto questo non è supportato da fatti tangibili. Il Sassuolo rimane sempre in un centro-classifica in cui firmerebbero molte compagini, ma che rimane una sorta di purgatorio per una squadra del genere. Si può arrivare decimi con un attacco tra i migliori in Italia? Si può arrivare noni con centrocampi ambiti da tutte le big? Probabilmente sì, e queste ultime partite dimostrano dei limiti caratteriali non indifferenti.
Proprio la partita contro l’Udinese è lo specchio della stagione, limitarsi al compitino non porta mai grandi risultati. Le incomprensioni tattiche sono poi all’ordine del giorno, in una gara si gioca con tre attaccanti e un trequartista, in un’altra con tre punte-non punte come nel caso dell’anticipo di sabato.
E gli avversari di turno, magari non avranno tanta qualità in palleggio (eccetto Rodrigo De Paul), ma con Gotti sanno chiudere tatticamente chi arriva al “Dacia Arena” come pochi.
Quasi come se fossimo a scuola, c’è da ricordare al Sassuolo che il campionato sta finendo e bisogna studiare bene per concluderlo in bellezza. I punti salvezza non sono in discussione, ma in un torneo del genere i neroverdi potevano tranquillamente inserirsi nel giro europeo e fare molto di più. Proprio per questo c’è la consapevolezza di fare molto meglio e non essere… rimandati a settembre, ovvero già a dover ripartire per un’altra volta.
Nelle ultime otto partite il Sassuolo ha vinto solo a Crotone, poi ha alternato pareggi e sconfitte contro avversari di vario livello. Il 3-3 contro il Napoli è stato un punto che ha mascherato alcuni limiti strutturali e caratteriali, arrivato dopo il pari interno per 1-1 contro il Bologna.
Difesa imballata e giocatori che non reggono i novanta minuti non sono proprio il massimo per una squadra che gioca, in media, una volta a settimana. Di chi la colpa? Della preparazione o del modo di giocare?
E il mistero si infittisce, perché De Zerbi ha mercato sul fronte panchina e potrebbe anche pensare ad altro. Il sostituto potrebbe essere un gran ritorno, ovvero quell’Eusebio Di Francesco che in Emilia ha lasciato il cuore ma anche una bellissima partecipazione in Europa League. E le due parti si ritroverebbero anche con piacere, considerando come Mimmo Berardi abbia sempre parlato bene del suo mentore.