Il Torino prende troppi gol e rischia di chiudere il torneo con una quota abbastanza imbarazzante.
Il Torino proprio non riesce a mettere una pezza difensiva. Qui, più che a Davide Nicola, e a tutti gli altri allenatori arrivati allo stadio “Grande Torino”, c’è da chiedere come il mercato sia stato efficace nella scelta dei difensori. Perché tutte le colpe non possono essere affossate sul buon Sirigu, che sarà in flessione ma ha sempre dato tutto per la maglia. La polemica sul sorriso post-derby, con annessa “crociata” per l’esclusione, non è stata una grande idea, il suo sostituto Milenkovic-Savic ha giocato due gare, facendo capire come il problema non era la porta.
E Sirigu, vice di Donnarumma in Nazionale, sicuramente ha perso il sorriso. Perché dare gli ultimi anni di carriera a una squadra che, non solo difende male, lo mette pure in discussione… in effetti è un po’ troppo.
Basti pensare anche ai gol presi contro il Crotone, l’ultimo di Ounas è stato abbastanza incredibile, con il giocatore ex Cagliari e Napoli che, dalla linea di fondo, ha saltato in fila quattro giocatori e poi ha infilato Sirigu sul secondo palo. Roba che nemmeno nelle categorie dilettantistiche, solo una squadra ballerina in difesa all’inverosimile può concedere una simile rete.
La storia rischia di essere riscritta
Il Torino, con tutte le attenuanti del covid, è arrivata a Crotone incerottata, ma il gol descritto poc’anzi è l’emblema di come non c’è nemmeno moltissima convinzione nel difendere la porta.
E la storia rischia di ripetersi, intanto guardando al recente passato. Le imbarcate prese contro Lazio, Inter e Atalanta ai tempi di Giampaolo non sono state così smaltite. Questione di carattere e convinzione, ben 29 reti sono state subite nei secondi tempi e, in particolare, ben 14 sono arrivate nell’ultimo quarto d’ora finale quando l’adrenalina – evidentemente – cala definitivamente. Contro il Crotone, oltre quello di Ounas, anche il 3-1 di Reca è stato un brutto esempio di difensività.
I 45 gol presi in 24 partite non sono proprio un ruolino da Torino, registrando praticamente il secondo dato peggiore di sempre. Solo nel 1958-59 si presero più gol, la bellezza di 53 con la conseguente retrocessione in Serie B.
Il Torino ripetette grossomodo questi dati anche nel 2008-09, annata dell’ultima retrocessione dalla massima serie al torneo cadetto, un precedente non proprio rassicurante.
Così come non è un grandissimo dato l’aver raggiunto la trentesima sconfitta nelle ultime 62 partite di Serie A, praticamente il Torino perde una partita su due nella massima serie, vincendo veramente con il contagocce.
Davide Nicola ora deve ritrovare la forma, ma soprattutto la concentrazione difensiva dei suoi. Perché in zona salvezza, va avanti chi sbaglia di meno e incassa il giusto. E al momento, i dati non sono dalla parte del Torino.