De Laurentis: l’esonero di Gattuso potrebbe non risolvere i problemi del Napoli
In queste ultime ore si rincorrono le voci sulla panchina del Napoli. Come se il povero Gennaro Gattuso fosse già con le valigie in mano, un tantino ingeneroso il trattamento verso il tecnico di Corigliano Calabro. E Gattuso, proveniente da una grossa città di mare, sa benissimo che il mare calmo a volte potrebbe essere pericoloso così come le burrasche potrebbero essere solo un falso allarme.
Oggettivamente, chiedere di più a Gattuso e a questa rosa sembra francamente impossibile, perché spesso si considera il lavoro del tecnico ma mai quello dei dirigenti. E il mercato del Napoli è stato così così, se è pur vero che Gattuso ha avallato l’ingaggio di Osimhen, giocatore sopravvalutato e che si è dimostrato, per quel poco in campo, di non essere propriamente all’altezza della Serie A. Tanto che, visti gli infortuni del nigeriano e di Mertens, buona parte delle gare lì in mezzo le ha giocate Petagna, nonché qualche spezzone è arrivato anche per Llorente, che era stato praticamente confinato all’esilio.
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A questi errori in avanti di valutazione, c’è da considerare la mancanza di coesione difensiva. Manolas e Koulibaly non sono immuni da errori, su Maksimovic c’è da capire come e perché il Napoli ha investito dei soldi per questo giocatore. E anche la fortuna non aiuta: l’infortunio di Ghoulam è un altro duro colpo per il laterale sinistro.
Il ballo dei tecnici che non servono
Cambiare il Napoli, cambiando il tecnico. Se camminerà questo concetto di pari passo, forse ci potrebbe essere una rivoluzione, ma cambiare il mister senza cambiare metà rosa non avrebbe senso. Perché Gattuso in ogni caso ha dimostrato di avere la squadra dalla sua parte, avere un altro tecnico potrebbe essere controproducente.
Mancano i leader in questa squadra (ed è un altro discorso), così come a centrocampo si eccede in leziosità o movimenti inutili. Tenere Gattuso vorrebbe dire cercare di consegnarli almeno altri tre calciatori di livello, uno fra questi potrebbe essere Zaccagni del Verona, quantità e qualità a prezzi accessibili.
Le soluzioni alternative non sembrano essere la panacea di tutti i mali. Richiamare Sarri cosa potrebbe portare se non un clima da pentola a pressione? Cosa aggiungerebbe il ritorno di Benitez o di Mazzarri se non l’acuirsi di vecchi malumori?
La soluzione del cambio netto, con Italiano o Juric tra i favoriti avrebbe già un altro senso. Il tecnico spezzino è abituato a cambiare i suoi uomini, adattandosi spesso all’avversario. Juric, invece, vuole una rosa che corra a mille, gran gioco sulle fasce e predisposizione innata al sacrificio. Elementi necessari per un gioco brioso ma che cozzano con l’attitudine di alcuni calciatori nell’attuale rosa. Cambiare per cambiare, dunque, è il dilemma delle prossime settimane.