Var, una tecnologia croce e delizia dei campionati europei. Non è solo la Serie A che si lamenta del suo uso, all’estero fanno peggio…
Var e tecnologia della discordia. Da qualche anno la tecnologia è entrata prepotentemente nel mondo del calcio che, si sa, è il mondo degli scontenti per eccellenza. Anche l’oggettività a volte rischia di diventare momento di agitazione, confusione e polemica. Tolti di mezzo gli episodi sul fuorigioco, messi a tacere dalla linea che va anche a segnalare se l’unghia del piede del centravanti è troppo lunga, c’è bisogno di far chiarezza su altri aspetti.
Soprattutto, i regolamenti e le telecamere ancora non sono arrivate al 100% dell’analisi, qualcosa sfugge sempre e spesso diventa la scusante per i tecnici. Non a caso, il fronte italiano della lamentela ha fatto scuola un po’ in tutta Europa, come vedremo nei prossimi casi. Nel nostro campionato, oltre all’allucinante record dei rigori della scorsa stagione, assistiamo domenica dopo domenica a un uso ancora non troppo convinto dello strumento tecnologico. Oppure a un piazzamento errato dei direttori di gara, come se la tecnologia garantisse una sorta di immunità a prescindere.
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Arriveremo un giorno ad avere, in pratica, la media di un arbitro a giocatore, cosa che probabilmente nemmeno spegnerebbe le polemiche settimanali. Né in Italia e nemmeno all’estero, insomma tutto il mondo è paese.
Liga e Premier accomunate dalle polemiche
In Liga, gara dopo gara, il Var diventa uno strumento sempre più polemizzato. Sarà il sangue caldo, saranno le sfide a mo’ di Corrida, ma il Liga questa tecnologia arbitrale proprio non piace. Il derby di Madrid ha lasciato ancora strascichi, il tocco di mani di Felipe che poteva indirizzare la sfida madrilena è stato contestato dal Real in maniera veemente. E anche dal Barcellona, che da quella gara attendeva qualche buona notizia per migliorare la sua classifica.
In Premier League, invece, l’uso della polemica non è così frequente. Ma quando avviene, ha sempre una matrice… italiana. Così, Josè Mourinho è uno che di parole ne è sempre parco, non trattenendole necessariamente. Dopo la sconfitta del suo Tottenham in trasferta contro l’Arsenal per 2-1 ha praticamente contestato ogni scelta della direzione di gara. E, anche in questo caso, il Var si è sentito fischiare le orecchie, soprattutto sul rigore concesso all’Arsenal e realizzato poi da Lacazette. Mourinho ha fatto un lungo intervento e ha inserito in questo anche l’espulsione di Lamela per doppia ammonizione, la rabona è stata cancellata evidentemente dalla mente di tutti.
Nelle altre nazioni il Var a volte è tollerato, altre volte è agognato. L’idea di una chiamata dei tecnici prende sempre più piede, quasi come un compromesso per non avere più polemiche a fine partita. Ma di polemiche, tutto sommato, ci nutriamo un po’ tutti.