I campionati di Belgio e Olanda sono pronti a unirsi e fondersi in un unico torneo, che dovrebbe chiamarsi BeNeLeague.
I soldi che circolano nel mondo del calcio spesso e volentieri comandano le decisioni delle leghe, delle squadre, dei giocatori e degli allenatori. Quello che però, potrebbe presto succedere in Belgio e Olanda, ha del clamoroso.
I due massimi campionati di questi paesi, Jupiler Pro League e Eredivisie, infatti sono pronti ad unirsi, ciò per aumentare i ricavi. Nella giornata di ieri, i maggiori club belgi, hanno votato a favore di questa unione, che porterebbe alla formazione della BeNeLeague.
Oltre all’aumento di ricavi, ci sarebbe anche un incremento della competitività delle top squadre di Olanda e Belgio, che per vincere il nuovo campionato, dovrebbero sforzarsi di più sin dalla sessione estiva, e mettere su una squadra con una rosa migliore e più forte. Questo permetterebbe di migliorare anche nelle coppe europee.
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BeNeLeague, un progetto che nasce da lontano
Il progetto BeNeLeague, che come già detto, dovrebbe nascere dall’unione tra i campionati di Belgio e Olanda, nasce da lontano. Infatti, la proposta non è la prima volta che viene fatta e discussa.
Negli anni e nei decenni passati, però, non c’era stata una vera volontà nel perseguire questo obiettivo, ma dall’anno scorso sono stati fatti dei passi in avanti. Già nel gennaio del 2020, i club olandesi e belgi, avevano studiato un accordo in base ai rapporti della famosa azienda di consulenza, Deloitte.
In base a questi rapporti, si andavano a definire i maggiori ricavi che si sarebbero potuti ottenere dall’unione dei campionati Pro League e Eredivisie. In particolare, era scritta una cifra di circa 400 milioni di ricavi, che venivano principalmente dai diritti tv. Riguardo l’organizzazione del torneo, ci dovrebbero essere 10 squadre olandesi, e 8 del Belgio.
A opporsi contro l’unione e la BeNeLeague, sono chiaramente le società minori, che lottano per la salvezza, e anche i tifosi di queste squadre. Proprio ai supporter, bisognerebbe pensare, invece di affidarsi in toto al dio denaro.