Difese allegre da evitare se si vogliono mantenere le speranze di salvezza. Anche perché negli ultimi anni ci sono parametri da rispettare.
Le difese italiane stanno diventando… indifendibili. Soprattutto in zona salvezza, dove vi è un indicatore abbastanza particolare per scoprire le possibilità di permanenza in Serie A. in pratica, analizzando l’andamento degli ultimi quattro campionati, è retrocessa chi ha incassato la media di 75 gol, sicuramente tanti e dunque indicatore di retrocessione.
Solo una squadra è sfuggita a questa regola, il Cagliari allenato da Massimo Rastelli che di gol ne incassò ben 76 ma soprattutto arrivò undicesimo nel ritorno in A, era la stagione 2016-17.
Proprio questa è l’unica eccezione, in quella stagione la media di chi è retrocessa è stata ferma a 73 gol, dai 61 dell’Empoli che fece compiere praticamente il miracolo al Crotone, a quelle di Palermo e Pescara. Che furono condannate sul campo avendo preso 77 e 81 gol, praticamente difese perforate in ogni gara con svariate goleade incassate.
Nel 2017-18 si è fatto anche di peggio, la media è a quota 76, le difese dunque hanno incassato maggiormente. Il Crotone è retrocesso subendo 66 gol, il Verona ben 78, il Benevento addirittura andò a quota 84: nel girone d’andata fece peggio del ritorno, ma i gol furono comunque tanti sul groppone. Ma soprattutto le difese hanno incassato ancor di più successivamente.
L’effetto del calcio offensivo e delle retroguardie lasciate in disarmo
Nel 2018-19 la media si è attestata a poco più di 71 gol subiti, di cui l’Empoli ne è stato lo specchio con 70, controbilanciati da un calcio offensivo. Non valse però a nulla tutto ciò, la gente di quell’ultima giornata ricorderà lo 0-0 tra Fiorentina e Genoa, arrivata a pari punti con i toscani e favorita dagli scontri diretti. Il Frosinone al ritorno in A incassò 69 gol, il Chievo Verona ne subì 75: cosa strana rispetto ai suoi standard, ma la difesa era ormai troppo logora e anziana.
Da ricordare il curioso record di Stefano Sorrentino, che parò il primo rigore di Cristiano Ronaldo, e si lasciò con il calcio almeno con qualcosa da tramandare alle nuove generazioni.
La scorsa stagione ci fu un bagno di sangue difensivo. La media è salita a 80,3, qualcosa di allucinante. Il Lecce stava provando a salvarsi, ma alla fine uscì con 85 gol presi: pensiamo a un po’ a quanto il campionato abbia dato speranza a una squadra disastrosa in retroguardia. Il Brescia prese 79 gol, la Spal 77, soprattutto con l’avvento di Di Biagio.
Sono numeri cui guardano le squadre ora impegnate per non retrocedere, il Crotone per esempio ha già incassato 70 gol e da almeno undici gare consecutive ne subisce almeno due a gara. È un destino già segnato, in pratica.