Duvan Zapata è l’uomo che trascina il destino dell’Atalanta. Non gol a caterva, ma prestazioni di grande spessore.
La maturazione di Duvan Zapata è merito dell’Atalanta e di Gian Piero Gasperini. Che anche quando non è al 100%, non può fare a meno del colombiano. Una simbiosi con l’Atalanta divenuta necessaria, Zapata è attaccante che fa reparto da solo e spesso riesce a ben coordinarsi con le esigenze tattiche. Trascina, sopporta e supporta, fa salire l’Atalanta e tiene in scacco la difesa avversaria, permettendo anche gli inserimenti. Difensori e centrocampisti orobici, infatti, approfittano del lavoro del colombiano, non a caso da Robin Gosens a Marko Pasalic spesso i tagli migliori arrivano sulla via di porta.
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Zapata ha raggiunto la maturità calcistica sulla soglia dei trent’anni. Sarebbe servito un po’ a tutti le squadre italiane, tranne che all’Inter, proprio per caratteristiche fisiche e tecniche. Elegante quanto basta, rude il necessario, devastante nel gioco aereo, ha ormai intrapreso un percorso di eccellenza. In Italia non ha mai fatto male, gli inizi da riserva nel Napoli furono abbastanza convincenti. Aveva davanti Gonzalo Higuain, era difficile ribaltare le gerarchie.
Nell’Udinese forse non era scattato quel gran feeling con alcuni allenatori, come nel caso di Luigi Delneri, integralista tattico. Alla Sampdoria è rimasto una stagione, beneficiando comunque di quel grande attaccante che è Fabio Quagliarella. All’Atalanta ha spiccato il volo, stagioni di sostanza e di eccellenza ne fanno un bomber temutissimo.
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La dorsale colombiana del gol
Va detto che quest’anno Luis Muriel ha una media migliore tra minuti e gol, nonché ha realizzato più marcature. Ma nessuno sogna di mettere in discussione Duvan Zapata che, le rare volte in cui manca, lascia un vuoto al centro dell’attacco. L’Atalanta ne beneficia anche del lavoro di copertura, cosa che con Muriel accade di rado.
Zapata al momento ha collezionato in Serie A dieci gol, otto assist e cinque legni, media comunque buona considerando le ambizioni rinnovate di Champions League. I gol di Zapata sono sempre pesanti, va a chiudere le partite nei momenti più decisivi, come nel caso di Verona con il 2-0 realizzato. Ha portato a spasso la difesa e ha incrociato sul secondo palo, roba da bomber puro.
Così come gli otto assist, che lo rendono primo in coabitazione in questa speciale classifica, sono il frutto del lavoro di squadra, aumentato a dismisura. Infatti, molti passaggi decisivi sono maturati nelle ultimissime gare. I legni, invece, sono frutto della sfortuna, saltando di testa trova spesso la traversa ad… accogliere le sue prodezze.
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Non è sul mercato, non lo sarà a meno di cifre mostruose. Perché nemmeno si riesce a quantificare il suo cartellino. L’Atalanta non lo cederà a cuor leggero, dietro le sue spalle c’è Roberto Piccoli che, in caso di rientro, potrà beneficiare moltissimo dei suoi insegnamenti.