Per il caso tamponi della Lazio, è stata comminata una multa alla società e sono stati dati 7 mesi di inibizione a Lotito.
Il caso tamponi della Lazio si risolve con la società biancoceleste graziata dal Tribunale Federale Nazionale. Infatti, la sentenza di oggi prevede una multa di ben 150mila euro per il club di Claudio Lotito.
A quest’ultimo, 7 mesi di inibizione da qualsiasi intervento nel mondo del calcio, mentre 12 ai medici sociali Rodia e Pulcini. Tutto sommato, un bene per il presidente della Lazio, che non perde le sue cariche federali, visto che non accumulerà un totale di 12 mesi di inibizione in 10 anni di mandato.
I fatti risalgono allo scorso autunno, quando alcuni giocatori biancocelesti, tra cui Ciro Immobile, erano risultati positivi al Covid, ma poi rifacendo il test in un altro laboratorio, erano negativi, e quindi sono stati arruolati contro il Torino. La Lazio di Lotito, difatti, si salva da sentenze molto più pesanti e salva la sua classifica in campionato.
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Caso tamponi Lazio, una sentenza che fa già discutere
Il caso tamponi della Lazio, fa già discutere. Infatti, prima della sentenza del Tribunale Federale Nazionale, si parlava anche di provvedimenti atti a penalizzare la squadra di Inzaghi con diversi punti di penalizzazione, addirittura 6.
Lotito, inoltre, si è salvato in modo incredibile dalle sanzioni, riuscendo come già detto a mantenere le sue cariche federali. Evidentemente, il giudice ha accolto le richieste della difesa della Lazio sul caso tamponi, infatti la società chiedeva di non guardare al protocollo Covid siglato dai club e dalla FIGC, perché non era stato firmato anche dal CONI.
L’ormai famoso regolamento approntato da Federazione e Lega Calcio, scricchiola ulteriormente dopo questa sentenza. Ciò, dimostra quanto sia stato sbagliato mantenere uno scritto prodotto a giugno 2020, incompatibile con il contesto autunnale e ovviamene con quello invernale.
Il caso tamponi della Lazio, dunque, si può dire che si conclude con un nulla di fatto. Sia la squadra che Lotito vengono salvati e graziati, mentre il protocollo Covid esce ancora una volta distrutto.