I diritti tv in esclusiva sono ormai diventati quasi un affare di stato. In molti però dimenticano che ci sono almeno un milione di tifosi che seguono i gol in chiaro.
C’era una volta il calcio in tv, potremmo dire tra poco. C’era una volta 90° Minuto, la Domenica Sportiva… anzi ci sono ancora. Solo che se ne sono accorti solo gli addetti ai lavori, poiché la lotta ai diritti tv interessa solo per i pacchetti satellitari e sul web.
Il declino delle trasmissioni sportive, soprattutto nel servizio pubblico, è sempre più netto, nonostante ci siano vari tentativi per dare una sterzata. La scelta dei conduttori, l’impostazione e i limiti dei diritti tv hanno fatto spesso un mix deleterio, con il servizio pubblico a perdere sempre più mordente rispetto alle emittenti a pagamento.
Eppure il pallone rimane sempre quello, ma cambiano le modalità di fruizione: tra il vedere un’azione in tempo reale e vederla dopo due ore, c’è una distanza abissale.
Si era gridato quasi allo scandalo quest’estate quando le azioni erano mostrate dieci minuti dopo la fine delle gare, ma in pochi hanno notato un particolare curioso: farli vedere in chiaro dopo poco, o dopo due ore non cambiava la sostanza.
I dati di ascolto e lo share rimanevano praticamente simili al periodo invernale, perché chi è abituato a vedere le gare su Sky e Dazn (a meno di rinunce finanziarie) non sceglierà mai le emittenti in chiaro o il servizio pubblico. E, beninteso, anche quest’ultimo ci mette del proprio.
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Conduzioni discusse per un settore da rilanciare
Un tempo 90° minuto era condotto da Paolo Valenti. Aveva creato il discusso “teatrino”, ma tutti lo ricordano con magnanimità. Sarà il passato, sarà la nostalgia ma di Valenti ognuno rammenta qualcosa di positivo, o da un punto di vista sportivo e giornalistico oppure da quello umano.
Vedere oggi 90° minuto è l’antitesi del passato, partendo dalla conduzione affidata al tandem Paola Ferrari ed Enrico Varriale, forse il giornalista sportivo più discusso in Italia. Accusato di essere un difensore del Napoli, non c’è settimana in cui il popolo di Twitter non si infervori per alcune sue scelte giornaliste.
E, in questa stagione, gli ospiti di 90° minuto sono stati tra i più disparati: cosa c’entrano Selvaggia Lucarelli, Lapo Elkann, Gianmarco Tognazzi, Luigi Di Maio, Andrea Scanzi in una trasmissione di calcio?
Va un pochino meglio – ma giusto un pochino – alla Domenica Sportiva, condotta da Jacopo Volpi che, forse con un po’ di mestiere, porta avanti un programma che non sarà brillantissimo (Marco Tardelli ed Eraldo Pecci sono ospiti secolari), ma mantiene uno zoccolo duro, forse velocizzando qualcosa in più rispetto al passato.
L’impressione però è che Rai Sport ha mandato il calcio quasi in… angolo. Dopo aver rinunciato ai diritti del Mondiale 2018, rimane in attesa di un segnale sui diritti tv in chiaro del triennio 2021-2024. A quali cifre e con quali modalità, mandare i gol della domenica alle 19 è un controsenso. Questione di risparmio, certo, ma ogni tanto un colpo d’ala non guasterebbe per il servizio pubblico.